Durante la Fiera di San Vito due artisti locali presentano pro-Memoria, esposizione pittorico-fotografica che richiama storia e cultura di un paese
Tra i numerosi appuntamenti che caratterizzano la Fiera Regionale di San Vito 2009, in programma dal 22 al 25 ottobre, assume particolare interesse un’ iniziativa di ampio spunto storico, artistico e culturale: si tratta di pro-Memoria, esposizione pittorico-fotografica curata e realizzata dagli artisti locali Antonio Chiarello e Carlo Casciaro. Come spiega Chiarello nel “Foglio di Poesia”, che porta il nome dell’iniziativa e che verrà distribuito ai visitatori, l’idea di questa esposizione è giunta raccogliendo, recuperando e accumulando testimonianze scritte e visive della storia di Ortelle. Durante questo percorso, che l’artista locale ha fatto proprio in tutta la sua carriera, sì è imbattuto nella figura di “Mesciu” Davide Giannetta, pittore e fotografo ortellese vissuto tra il 1880 e il 1975 e a cui è dedicata l’esposizione. Chiarello ha recuperato in quel che fu lo studio di Giannetta alcune vecchie lastre, foto, cartoline e quel che resta di un apparecchio fotografico. Attraverso un accurato lavoro di digitalizzazione, il materiale fotografico realizzato da Giannetta verrà esposto agli ortellesi e ai visitatori della Fiera, così da riscoprire la figura di un personaggio dimenticato e salvaguardare i ricordi di storia e tradizione di Ortelle. Accanto a queste testimonianze, troveranno spazio altre foto d’epoca recuperate sia da Chiarello che da Casciaro, doveroso omaggio agli avi ortellesi.
Questo materiale fotografico rappresenta la prima sezione di pro-Memoria che si unisce attraverso il “filo della memoria” alla seconda parte curata dal pittore Carlo Casciaro, “Ritratti ‘09”; si tratta di una galleria di ritratti di personaggi tipici del luogo realizzati rigorosamente a matita da Casciaro, in contrapposizione all’attuale era digitale e restituendo così ai volti intensità espressiva e carica umana. Un tuffo nei ricordi scolastici del “disegno a mano libera”. Non casuale la scelta della location: una vecchia stazione di posta per cavalli e bestiame usata dai nonni proprio durante la Fiera di San Vito, momento di ri-aggregazione per molti ortellesi e amanti del luogo.
Alessandro Chizzini