Cerca

Il Festival “Li Ucci” e la memoria collettiva

Torna l’evento per celebrare gli ultimi tre cantori storici della tradizione popolare, portatori di quella storia della pizzica oggi passata in mano ai giovani musicisti salentini
 
Non passava inosservato. Quando cantava i suoi stornelli, Uccio Aloisi (nella foto) monopolizzava la scena, e non solo per la sua voglia di esibirsi, di rendere partecipi tutti della salentinità più vera, quella più autentica di cui era portatore, che oggi ha trasmesso a molti giovani e virtuosi musicisti. Che ancora una volta celebrano lui e gli altri Ucci, ossia Uccio Bandello e gli altri cantori che si sono voluti ricordare nel tempo ossia  anche Uccio Melissano, Narduccio Vergaro, Uccio Casarano, Uccio Malerba, Pippi Luceri, Giovanni Avantaggiato e Ugo Gorgoni. 
Il Festival “Li Ucci” si tiene come al solito a Cutrofiano, dove in piazza Municipio, nella serata finale del 6 ottobre, si alterneranno sul palco i Vecchi Cantori di Zollino, Antonio Amato, Enza Pagliara, Antongiulo Galeandro, Antonio Castrignanò, Zimbaria, Carlo Canaglia ensemble, Melegari & i suoi compari, Gianluca Longo, Gianni De Santis, Su’ d’est, Menamenamò, Dario Muci, Le Sorelle Gaballo, Giancarlo Paglialunga, Kamafei, Triace, Puccia from Apres la classe, Massimiliano Morabito, Cardisanti, Orchestra Sparagnina, Alessia Tondo, Emanuela Gabrieli, Edo Zimba, Canzoniere Grecanico Salentino, Annacinzia Villani, Giovanni Avantaggiato, Andrea Stefanizzi, Paolo Pacciolla, Scott Robinson, Silvia Perrone, Maristella Martella, Emanuele Licci, Mauro Durante, Stefano Calò e molti altri. 
Tra le iniziative interessanti, partite dal 3 ottobre, ci sono anche il workshop di tamburi a cornice tenuto dal percussionista statunitense Scott Robinson, Andrea Stefanizzi e Paolo Pacciolla, che peraltro coordineranno l’ensemble di tamburi a cornice “Battere nuovi ritmi” che si esibirà il 5 ottobre in piazza Cavallotti. Intanto il 6 ottobre si terrà anche il seminario di danze popolari in collaborazione con Tarantarte tenuto da Maristella Martella. Ma in tutto questo ciò che emerge è l’immagine di Uccio Aloisi, la sua voglia di cantare, così come la raccontava a Giovanni Lindo Ferretti quando, terminata la propria esibizione sul palco del 1° maggio a Roma, si lamentò per il troppo poco tempo a sua destinazione. Il tempo viene battuto oggi dal ricordo: Uccio è vivo e suona insieme a noi. 
 
Angela Leucci