Ancora una volta la città vecchia farà da location per una fiction firmata Rai: un’importante vetrina per il rilancio del territorio
Sono terminate in questi giorni le riprese “neretine” di Cesare Mori: il Prefetto di Ferro. Per una settimana la città è stata felicemente invasa dalle troupe cinematografiche Rai. Diretto da Gianni Lepre, quello su Mori è un film ambientato nel Ventennio fascista che ha per protagonista un prefetto scelto da Mussolini per andare a Palermo con l’arduo compito di debellare mafia e organizzazioni malavitose. Di primo piano il cast: Vincent Perez, Anna Foglietta, Adolfo Margiotta, Gabriella Pession sono solo alcuni degli attori coinvolti.
Sembra che dalla società di produzione Artis siano rimasti colpiti dall’ex casa mandamentale che si trova al primo piano del Chiostro dei Carmelitani, nel cuore del centro storico. Il vecchio edificio è infatti in ottimo stato e quindi perfettamente idoneo per ambientarvi al suo interno alcune scene da girare in un carcere. Fabio Marini, location manager della produzione ha spiegato che nonostante le varie proposte giunte al regista alla fine si è scelto Nardò perché “è uno dei pochi centri della Puglia, se non l’unico, a conservare un carcere in grado di garantire una ricostruzione ambientale realistica”.
Gli altri luoghi interessati alle riprese, che proseguiranno per tutto il 2011 tra Lecce e Maglie, sono stati il Teatro Comunale e Corso Vittorio Emanuele. Non è la prima volta che produzioni televisive o cinematografiche scelgono Nardò come location per le proprie opere. Un’altra fiction Rai, Il padre delle spose, interpretata da Lino Banfi ed andata in onda su Rai1 nel 2006, è stata in parte girata nella splendida cornice di piazza Salandra. E negli anni Novanta fu L’immagine del desiderio, diretto da Bigas Luna, ad avere come location il Teatro Comunale. L’occasione è servita per alcune riflessioni che riguardano la vita del centro storico. Era infatti predisposta per l’occasione l’ordinanza che limitava la circolazione stradale nei tratti interessati dalle riprese e i relativi divieti di sosta e parcheggio. Anche se tutto ciò può aver causato qualche disagio, la città ha espresso unanime apprezzamento per l’iniziativa.
Dagli amministratori ai cittadini ai commercianti è ben nota la convinzione che la televisione possa costituire un’importante vetrina per il rilancio del territorio. Si tratta di una sorta di riscatto per il centro storico, dopo che negli ultimi anni era caduto nell’empasse. Da più parti, in un passato non troppo lontano, residenti e commercianti lamentavano un eccesso di lentezza con cui procedevano i lavori di rifacimento del basolato. Ora che il “restauro” è terminato e il borgo antico è stato quasi interamente restituito ai cittadini, le viuzze e le piazzette tornano finalmente a ripopolarsi di giovani e meno giovani. E questa non è una fiction.
Stefano Manca