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Il buono dell’ozono

Belpaese ha incontrato il dottor Luigi Formisano, che a Lecce cura con successo diversi malati di tumore, già sottoposti a chemioterapia, con l’ozonoterapia (che prevede l’assunzione di acqua ozonizzata, abbinata a insufflazioni periodiche di gas e ad una specifica alimentazione). L’azione antinfiammatoria, il miglior apporto di ossigeno ai tessuti e l’assenza di controindicazioni consentono agli stessi pazienti di garantirsi, nonostante la grave malattia, una migliore efficienza fisica e qualità della vita  

 

In mezzo alla sofferenza e allo sconforto, per i malati di tumore c’è la possibilità quantomeno di alleviare il dolore, di sopportare un po’ meglio la battaglia contro il male del secolo e di attutire gli effetti della chemio o della radioterapia. Parliamo dell’ossigeno-ozonoterapia, una terapia che usa come agente terapeutico una miscela di gas naturale medicale, l’ozono appunto, miscelato in piccole percentuali con ossigeno medicale. 

Sostanzialmente, l’ozono migliora la capacità del sangue di apportare ossigeno ai tessuti: ne consegue una riattivazione del microcircolo e della ossigenazione periferica. Questa terapia, che viene praticata anche in Salento, ha un’azione antinfiammatoria e antalgica, favorisce l’attivazione dei processi riparativi e rigenerativi, la fluidificazione del sangue, l’immunostimolazione e l’immunomodulazione, permette la riduzione dell’insulinoresistenza e stimola i processi di detossificazione. 

Va precisato che l’ozonoterapia rientra, come ricordava il compianto professor Umberto Veronesi, “tra le cosiddette medicine non convenzionali, che la comunità scientifica considera come integrative, ma non sostitutive delle cure tradizionali”. Quindi, non è in grado da sola di curare il tumore, ma può aiutare il paziente a sopportare meglio i dolori della malattia e quelli provocati dagli effetti collaterali dei trattamenti medici tradizionali. 

Purtroppo, il quadro relativo alla provincia di Lecce in tema di tumori, così come disegnato dal rapporto Istat del 2014, quello più recente a disposizione, non è dei più rassicuranti. Dal 1990 si è passati da una mortalità di 19,8 persone ogni 10mila abitanti al 29,1 del 2014, anno in cui per la prima volta il Salento ha toccato la stessa quota di mortalità registrata in tutta Italia. La sezione di Lecce della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha analizzato il tasso di mortalità dei tumori in generale, con un focus mirato su tre tipologie specifiche quali il tumore ai polmoni, quello alla vescica e quello alla mammella. Per quanto riguarda il primo caso, la situazione si è stabilizzata nei pazienti di sesso maschile, dopo una spaventosa impennata negli anni precedenti, mentre per le donne malate la mortalità è superiore alla media regionale e a quella di Brindisi e Taranto, ma scende se comparato a livello nazionale e ai dati relativi agli anni precedenti. Cresce il numero di pazienti morti per tumore alla vescica ed è ben più grave l’incidenza dei tumori al seno: nel 1990 le morti sono state 2,7 sempre ogni 10mila abitanti e nel 2014 un balzo dell’incidenza a 4,4 che in termini percentuali significa un aumento del 39% di donne uccise dal cancro. 

 

La cura del benessere 

 

Sono diversi i pazienti che in provincia di Lecce si affidano all’ozonoterapia per attutire gli effetti collaterali della chemioterapia. In lotta contro un tumore al seno o al pancreas, costretti a subire gli inevitabili cambiamenti che la malattia impone e a lottare in ogni modo grazie alla chemio. E che nella terapia a base di ozono trovano un alleato importante per sostenere con più forza la battaglia con la malattia.

“Ho iniziato la chemio tre mesi fa e l’ozonoterapia due mesi fa, assumendo acqua ozonizzata e facendo regolarmente le insufflazioni -ci racconta una paziente che sta combattendo la propria battaglia contro un carcinoma al seno e di cui preferiamo mantenere l’anonimato-. Ho ancora un altro mese da fare in base al protocollo. In effetti i benefici li avverto, non ho tutti gli effetti collaterali della chemio. A parte la perdita di capelli, ho avuto all’inizio del trattamento chemioterapico due cali di emocromo, da quando ho cominciato con l’ozonoterapia non ho più avuto episodi del genere. Di solito quando a causa della chemio si abbassano le difese immunitarie si tende a prescrivere al paziente altri farmaci, invece con l’ozono i valori si ripristinano attraverso un metodo naturale. Adesso mi sento bene, ho affrontato più della metà della chemio e ora aspetto di fare l’operazione”. 

Fondamentale, insieme all’ozonoterapia, è il rispetto di una specifica alimentazione: “Insieme alla cura a base di ozono ho cominciato a seguire la dieta così come prescrittami dal dottor Formisano -continua la signora-. L’unione della chemio, dell’ozonoterapia e di una corretta nutrizione stanno dando i propri frutti perché mi permettono di combattere con più forza la malattia. Oggi io sono in grado di fare tutte le cose, di portare avanti la mia vita e il mio lavoro”.

Migliora l’emocromo, migliorano le difese immunitarie per affrontare la chemio senza alcuna controindicazione, ma permangono gli aloni di diffidenza intorno all’ozonoterapia: “Io stessa all’inizio ero molto diffidente, lo sono per natura. Nessuno dei tanti oncologi in questi anni me ne ha mai parlato, ne sono venuta a conoscenza tramite il passaparola e mi sono messa subito a cercare su Internet, per capire meglio di cosa si trattasse. Ho preso contatti con la Fondazione Maria Guarino e mi sono recata a Napoli, ho sottoscritto la quota associativa e poi mi hanno indirizzato per l’inizio del trattamento nel centro a me più vicino. Infatti, fino a quel momento ignoravo ci fosse un centro di ozonoterapia a Lecce, a pochi passi da casa”. 

 

Non solo per i tumori: gli altri campi di utilizzo medico dell’ozono 

 

L’ozonoterapia viene utilizzata anche in diversi campi medici per guarire alcune malattie o per alleviarne i dolori. Partiamo, ad esempio, dalla dermatologia. Qui per la sua azione disinfettante, sterilizzante antibatterica, antivirale e antimicotica si fa ricorso all’ozonoterapia in caso di piaghe infette, Herpes simplex o zoster, quello che più comunemente viene conosciuto come “Fuoco di Sant’Antonio”, micosi cutanee, acne e foruncoli, fistole e ascessi.

Altro campo di applicazione è quello delle arteriopatie periferiche, condizioni patologiche degli arti, per lo più inferiori, caratterizzate dall’ostruzione acuta o progressiva delle arterie a causa di emboli o placche aterosclerotiche. 

Per la sua azione sul sangue e sul sistema circolatorio l’ozonoterapia viene utilizzata anche nel campo dell’angiologia per curare insufficienza venosa, ulcera diabetica, flebiti, varici dolorose, arteriopatie, gangrene, piaghe da decubito, arteriosclerosi nelle persone più anziane.

L’arteriosclerosi non è altro che un ispessimento delle pareti interne dei vasi sanguigni che fa la sua apparizione in conseguenza di vari fattori di rischio, quali possono essere l’età, l’ipertensione, il diabete. L’infiltrazione di sostanze nocive nelle pareti delle arterie provoca un processo infiammatorio e una lesione dei vasi che, richiamando le piastrine, iniziano a formare delle placche. Se non si correggono i fattori di rischio, queste placche aumentano gradualmente di volume fino ad occludere le arterie determinando ischemie, ictus, malattie coronariche e infarto. 

Altro campo in cui l’ozonoterapia riesce a intervenire, curando la patologia, è quello della fibromialgia, la cui origine è ancora ignota e che colpisce prevalentemente il sesso femminile. È spesso difficile da diagnosticare perché i suoi sintomi possono essere confusi con quelli di altre malattie: dolore cronico, rigidità, stanchezza fisica, a cui si aggiungono manifestazioni collaterali come cefalea, fotofobia, disturbi uditivi, turbe digestive, allergie, anomalie neurologiche e sbalzi di umore. Anche in questo caso l’ozono si è dimostrato efficace grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche in grado di migliorare l’ossigenazione cellulare e il microcircolo sanguigno. Come efficace è il trattamento per curare la candida, la più comune delle infezioni femminili. Ma anche in neurologia, medicina generale e immunologia troviamo campi di applicazione con riuscita favorevole dell’ozonoterapia. 

 

Alessio Quarta