Il regista ed attore salentino risale il continente con una tournèe low coast. Sarà un viaggio-maratona con mèta finale Berlino e tappe intermedie “nei non luoghi della cultura e del teatro”
Valigia alla mano, Ippolito Chiarello (nella foto) parte dalla punta del tacco d’Italia per arrivare a Berlino (a data da destinarsi), dopo aver portato in giro per l’Italia e per l’Europa il suo “Fanculopensiero Stanza 510” e la sua “Propagine Off”. L’attore e regista salentino ha avviato l’8 aprile scorso dal Fondo Verri di Lecce una tournée che prende la forma di un viaggio-maratona low cost, un “barbonaggio teatrale” come lui stesso lo definisce, per approdare anche nei non luoghi della cultura e del teatro e portare con sé, dice “uno spettacolo ed una protesta, un tentativo di lanciare una discussione per una nuova possibilità di distribuzione delle opere e degli attori ed una riflessione sul carrozzone teatro e ricerca”.
“Non faccio nulla di nuovo -racconta Chiarello-, ritorno alle origini, l’arte pagata direttamente dallo spettatore, i valori che ritornano reali. Ormai non c’è più un reale ‘circuito’ così io me lo creo da solo…un circuito low cost (ospitalità, cachet bassi e spettacolo tutti i giorni). Il teatro e l’arte in genere può vivere e non sopravvivere, solo se salvaguardiamo le radici di questo mestiere e quindi anche e soprattutto i piccoli spazi, gli spettatori, le piccole opere. Vorrei ritornare ad essere attore e non installazione scenografica”. Fondamenta di questo lungo ed entusiasmante viaggio, un insolito e stravagante spettacolo, Fanculopensiero – Stanza 510, liberamente ispirato al romanzo Fanculopensiero di Maksim Cristan. Ha il sapore di un esperimento sull’anima e nasce dal forte desiderio di parlare del disagio dell’umano vivere. È una sorta di imbuto in cui ci si sveglia una mattina e ci si accorge che il corso della vità ha intrapreso tutt’altre mete rispetto a quelle volute.
Ogni tappa di questo viaggio sarà caratterizzata dallo spettacolo serale e/o dalla sua propaggine Fanculopensier’off, che precede lo spettacolo vero e proprio a teatro, o diventa un evento autonomo, per strada, nelle piazze, librerie, musei, in luoghi non teatrali, compresi anche locali notturni.
“Spogliarsi di ruoli, di sé stesso -afferma Chiarello- per rivelarsi al pubblico in una nuova veste, scendendo dai fasti e gli allestimenti dei palcoscenici, continuando ad interrogarsi sui temi dello spettacolo e quindi sul senso di una vita trascorsa a rincorrersi senza mai fermarsi. Un’altra possibilità di incontrare e ritrovare il pubblico, una ricerca viva ai margini dell’ “edificio teatrale, una sfida, un modo per protestare contro il gioco al massacro degli scambi, un modo per protestare contro l’abitudine della politica a svendere a pezzi la cultura, senza un progetto, schiava dell’evento, prolifica di tagli ‘fus se ca nu fus se’, un modo per promuovere lo spettacolo e invitare il pubblico a venire a vederlo a teatro”. Il viaggio sarà documentato e l’intento è anche di dare fiato alle “voci teatrali” dei luoghi che toccherà questo tour insolito, che rende il teatro ancor più umano. Pronto a raccontare le emozioni e le vicende della strada e della gente comune.
Daniele Greco