Settimo appuntamento di Chiari di Luna, lo spettacolo di Matteo Tarasco accompagnerà gli spettatori attraverso un viaggio in cui “l’unico peccato è non avere vizi”
Continua il festival teatrale Chiari di Luna che impreziosisce le serate estive e che regala a intenditori e amanti dell’arte scenica ottime occasioni per assistere a produzioni di grande qualità e spessore. Il 5, 6 e 7 agosto è la volta di uno spettacolo molto originale, una vera e propria sfida allo spettatore lanciata dal regista Matteo Tarasco: si tratta di Habitusmali. L’unico peccato è non avere vizi, performance teatrale interattiva sui sette peccati capitali e settimo appuntamento di Chiari di Luna. Ogni sera quattro repliche (ore 20, 21, 22 e 23, ciascuna per un pubblico di massimo 40 spettatori per volta), presso l’ex Conceria Lamarque in via Roma n. 138 a Maglie. Si consiglia pertanto la prenotazione.
Immaginate di incamminarvi in un luogo buio e sconosciuto. Immaginate di entrare in un labirinto di sensazioni tattili, olfattive, uditive, visive, dove le sacerdotesse del vizio vi ammalieranno, vi spaventeranno, vi stupiranno, vi ecciteranno. Immaginate di perdervi nella foresta delle vostre più segrete emozioni. Immaginate di ritrovarvi in un mondo nuovo, senza più regole, senza limiti. I vizi capitali compaiono in Aristotele che li definisce “gli abiti del male”; essi, al pari delle virtù, derivano dalla ripetizione di azioni che formano nel soggetto che le compie una sorta di “abito”, cioè un comportamento. I vizi diventano quindi malattie dell’anima.
“Habitusmali è un’esperienza nuova, uno spettacolo che non si è mai visto -afferma Matteo Tarasco-. Lo spettatore è parte attiva dello spettacolo, anzi, ne è senza dubbio il protagonista perché è proprio lo spettatore a scegliere il suo personale modo di viverlo. Proprio allo spettatore vengono offerti degli input in un contenitore di spazio e di tempo; dopodiché è lasciato a vagare per un’ora secondo la direzione che egli stesso sceglierà. Proprio per questo Habitusmali è un viaggio dell’anima in un luogo magico e proprio per questo necessita di spettatori coraggiosi e indomiti, che non abbiano paura ad affacciarsi sull’abisso delle proprie paure e dei propri demoni. Si vedranno, infatti, aggirarsi in questo luogo -continua il regista- strane figure che turberanno, incuriosiranno, accenderanno l’attenzione dello spettatore e lo inviteranno a dialogare con se stesso, con la propria zona d’ombra. Ecco perché c’è bisogno di una forte volontà: la volontà di iniziare un viaggio nel proprio inferno, attraverso un rito che si svolge al buio e che per questo libera gli istinti. Habitusmali è consigliato solo ad un pubblico adulto. Anzi: è uno spettacolo che personalmente sconsiglio a chiunque. Se proprio ci volete venire, fatelo a vostro rischio e pericolo. Voglio avvisare il pubblico solo di una cosa -conclude Tarasco-: chi vi assiste anche solo una volta dopo non può più farne a meno”.
Un cast che parla anche salentino
Habitusmali è uno spettacolo costruito e maturato all’interno di un workshop di formazione per attrici e danzatrici tenuto da Matteo Tarasco. Il regista ha selezionato, tramite provini, le attrici locali che andranno ad aggiungersi a quelle che hanno già preso parte allo spettacolo in altri luoghi d’Italia. Questo ha favorito molto la valorizzazione del territorio, la creazione di importanti connessioni culturali e lo scambio di esperienze artistiche. Tutto questo incastonato in una cornice importante e suggestiva come l’ex Conceria Lamarque di Maglie.
Lo spettacolo diviene, così, il frutto di un percorso che si intreccia strettamente con la struttura in cui nasce e cresce, quasi da divenire elementi inscindibili. È per questo che Habitusmali si rinnova e si presenta con sembianze diverse da luogo in luogo. È una creazione unica che tiene conto del momento e dello spazio precisi in cui vede la luce e per questo mai più ripetibile nella stessa forma.
Ogni replica porta con sé l’unicità del momento e dello spettatore che vi assiste, con la propria storia, anch’essa unica e irripetibile, in un incrocio di fenomeni che prende vita solo per una volta e mai di nuovo.
Patrizia Miggiano