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Batte forte il ritmo della Taranta

La musica popolare salentina torna ad essere protagonista dell’estate con la 18esima edizione della Notte della Taranta che, al termine del festival itinerante, il 22 agosto a Melpignano vedrà sul palco del concertone, insieme all’Orchestra Popolare, Luciano Ligabue oltre ad artisti internazionali quali Paul Simonon, Tony Allen, Andrea Echeverri, Anna Phoebe e Raul Rodriguez, sotto la guida del maestro concertatore Phil Manzanera 

 

La tradizione musicale salentina sarà in viaggio per tutto il mese di agosto, attraversando ben 17 comuni, soprattutto quelle appartenenti alla Grecìa Salentina. Il festival della Notte della Taranta è giunto alla sua XVIII edizione ed è forte l’attesa per la serata conclusiva del prossimo 22 agosto, quando Melpignano ospiterà, come da tradizione, il grande concertone finale. Sono circa 300mila le persone che seguiranno le tappe di uno degli eventi di musica popolare più grandi d’Europa, di cui 150mila attesi solo per la serata finale. 

Il tour del festival è partito lo scorso 3 agosto da Corigliano d’Otranto, toccando poi Castrignano dei Greci (il 4), Carpignano Salentino (il 5) e Zollino (il 6). I prossimi appuntamenti proseguiranno, poi, il 7 agosto a Sogliano, l’8 a Martignano, il 9 a Cursi, il 10 ad Andrano, l’11 a Calimera, il 12 ad Alessano, il 13 a Galatina e il 14 a Lecce. Dopo la pausa di Ferragosto, il festival ripartirà il 16 agosto da Soleto, proseguendo a Cutrofiano il 17, a Sternatia il 18 e a Martano il 19. Ci saranno poi tre giorni di pausa, il tempo necessario per far salire l’attesa per il celebre concertone finale del 22 agosto di Melpignano. 

Dal 2010 il festival è curato dalla Fondazione “Notte della Taranta”, responsabile anche dell’Orchestra Popolare, composta dai migliori cantanti e musicisti salentini. L’emblema del festival è quindi il concerto finale, quello che si svolgerà presso il piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano. La figura di spicco in questa occasione è quella del Maestro concertatore, ruolo che negli anni è sempre stato assegnato a personaggi di primo piano del panorama musicale internazionale; una tradizione che continua anche quest’anno con l’inglese Phil Manzanera, storico chitarrista dei Roxy Music e uno dei produttori dei Pink Floyd. A lui il compito di rivisitare il repertorio salentino grazie al contributo di musicisti di prestigio nazionale e internazionale, come ad esempio Luciano Ligabue, Paul Simonon o Tony Allen. Il successo della Notte della Taranta passa però attraverso anche le scelte del direttore artistico, ruolo che da quest’anno è ricoperto da Luigi Chiriatti, chiamato a sostituire il compianto Sergio Torsello. E proprio a Torsello sarà riservato un doverono omaggio durante il “Concertone” di Melpignano, così come anche a Franco Corlianò, apprezzato artista e poeta calimerese, nonché autore dei testi di alcuni brani che vengono cantanti sul palco della “Notte della Taranta”. 

 

I Sud Sound System grandi assenti dell’edizione 2015

 

Negli ultimi anni li abbiamo visti quasi sempre protagonisti sul palco della Notte della Taranta, ma quest’anno i Sud Sound System non sono stati invitati e la loro presenza non è prevista nemmeno nelle numerose tappe del festival che precedono la serata finale di Melpignano. Il rammarico è però un altro, come spiega Fernando Blasi alias Nandu Popu, componente del popolare trio salentino: “Quello che abbiamo fatto notare è l’assenza di un laboratorio permanente che consenta a tutti gli artisti salentini di dare il proprio contributo all’evento. La Notte della Taranta non è solo il concertone, ma anche un fenomeno sociale studiato da personaggi del calibro di Georges Lapassade, Pietro Fumarola o, soprattutto, Ernesto De Martino; queste figure -aggiunge Nandu- ci hanno dimostrato come solo nel Salento una cultura millenaria è riuscita a sopravvivere fino ai giorni nostri. Comprendere la Taranta significa quindi comprendere anche la società di oggi”.

Per Nandu dare la possibilità di esprimersi a tutti gli artisti salentini significa dare spazio anche ad artisti che hanno girato l’Italia e il mondo, incontrando altri ‘tarantati’: “Sarebbe stato bello creare un database nel quale inserire tutte queste esperienze legate alla cultura salentina, informazioni importanti sia per la musica, che per i sociologi e per quanti studiano fenomeni legati alla mente e al corpo. Noi non pretendiamo di suonare -conclude l’artista- ma ricordo quando musicisti del calibro di Li Ucci o Pino Zimba venivano a trovarci ai nostri eventi: suonavamo insieme, ma non si notavano differenze tra le nostri arti”.

 

Alessandro Chizzini