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I ragazzi della Comunità Ministeriale protagonisti di “Angelo”

Diretta da Luca Bianchini, la docufiction in 12 episodi incentrata su giovani e carcere è stata prodotta da Rai Fiction con il supporto del Ministero di Giustizia 

 

L’esperienza carceraria è una sconfitta non solo per chi commette un reato, ma per la società tutta, lo è ancor di più quando a vivere la misura restrittiva è un minore. La tv e gli altri media devono fare quadrato intorno alle problematiche vissute da tante famiglie e giovani. A tal proposito, nei giorni scorsi Alvare Cinema ha presentato presso il Cineporto di Lecce una docufiction su giovani e carcere dal titolo Angelo prodotta insieme a Rai Fiction, realizzata con il sostegno di Apulia Film Commission con il supporto del Ministero di Giustizia e interpretata dai ragazzi della Comunità Ministeriale di Lecce. La regia è di Luca Bianchini e in 12 episodi viene raccontato il mondo della giustizia minorile attraverso il volto e le drammatiche vicende reali di uno dei dieci ragazzi ospiti della Comunità Ministeriale di Lecce, Angelo, che oggi ha un contratto come tutor con la Cooperativa Sociale Phoenix che lavora soprattutto con i minori a rischio. 

Di grande importanza è stato il contributo del rapper leccese Paolo Morelli alias Aban, tra gli autori della colonna sonora della web serie. Ha dichiarato il regista Luca Bianchini: “La docufiction è una trasposizione della realtà con un montaggio spigoloso che guarda al confronto tra i giovani in comunità, ma anche tra loro e gli operatori che sono stati una straordinaria scoperta, lavorano con grossa devozione e fuori da ogni giudizio morale, Angelo è un ragazzo molto determinato che vuole tornare alla vita, che si chiede come sarà il suo futuro, che ha speranze e sogni come quelli dei suoi coetanei fuori dal carcere”. “Angelo dimostra come il cinema riesca a portare libertà nei luoghi in cui questa viene meno -ha aggiunto la componente del Cda di Apulia Film Commission, Chiara Coppola-, la comunità minorile così diventa set creando un ponte tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’, tra il carcere e la realtà esterna di cui il cinema è portavoce”. 

La serie è stata girata tra i locali dell’ex distilleria De Giorgi a San Cesario e della Comunità Ministeriale di Lecce, mentre le riprese sono state affiancate da un laboratorio di arti e mestieri per i ragazzi ospiti della Comunità finalizzato alla realizzazione del backstage. Attendiamo dunque il 2016 per vederla tramessa in tv. 

 

Gian Piero Personè