Verrà presentato domani, presso Palazzo Adorno di Lecce, il volume dell’autore nativo di Martano che contiene nomi e storia di poco meno di novemila salentini deportati dai nazisti
Quasi novemila salentini furono deportati nei campi di concentramento tedeschi all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943. I loro nomi e la loro storia sono raccolti del volume “I deportati salentini leccesi nei lager nazifascisti”, frutto del lungo e attento lavoro di ricerca di Ippazio Antonio Luceri. Il libro, già pubblicato nel 2015 e ristampato alla fine dello scorso anno, sarà presentato a Palazzo Adorno, giovedì 16 gennaio, alle 12. Insieme all’autore, interverrà Fabio Tarantino, vicepresidente della Provincia di Lecce.
In oltre 1050 pagine, la ristampa aggiornata del volume raccoglie e testimonia i nomi e la storia di vita di 8750 deportati del territorio salentino. La pubblicazione è suddivisa in tre tomi: il primo comprende i deportati dei comuni della provincia di Lecce che vanno dalla lettera “A” fino alla “F”, il secondo quelli che vanno dalla lettera “G” fino alla “P” e , infine, nel terzo tomo sono presenti i deportati dei comuni dalla lettera “R” fino alla “Z”.
La ricerca di Luceri prende le mosse dall’8 settembre 1943, data dell’armistizio, quando le truppe italiane furono catturate e fatte prigioniere da quelle tedesche. Fra questi, tutti coloro che non accettarono di passare nelle file del Terzo Reich furono caricati sui treni bestiame o stipati nelle stive delle navi per essere trasportati verso i lager nazisti dell’Europa centrale.
Nella prima edizione del libro figuravano, fra le sue 597 pagine, le schede biografiche di 7368 deportati, di cui 211 dispersi. Grazie alla desecretazione di documenti presenti in vari archivi tedeschi, nonché all’inserimento di dati della CRI e dell’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia), l’attuale ristampa, aggiornata e arricchita rispetto a quella del 2015, annovera ben 8750 schede biografiche di deportati salentini ed è corredata da 360 fotografie.
“Ogni scheda biografica è diversa dall’altra -spiega Ippazio Antonio Luceri-. Ognuna è una storia di vita vissuta che va conosciuta, divulgata, apprezzata e amata. Il mio pensiero vola agli studenti e alle studentesse del nostro territorio che si recheranno, anche quest’anno, a visitare i campi di Dachau, Treblinka, Mathausen, Auschwitz, Bergen Belsen, Fullen, Meppen. Penso alla loro emozione quando, arrivati in quei luoghi, potranno chiedere ulteriori informazioni sui nostri cari concittadini deportati. Grazie al loro ‘no’ al nazifascismo e al loro sacrificio, hanno donato a noi tutti la libertà”.
Fra gli 8750 salentini deportati nei lager tedeschi, ne sono deceduti 640: 441 a causa di malattie, bombardamenti, fucilazioni; 190 durante la deportazione, a causa del maltempo, (come nel caso della nave “Oria”, carica di 4200 prigionieri di cui 132 leccesi) e a causa dei bombardamenti delle navi partite dalle isole greche, cariche di prigionieri italiani (“Donizetti” 23 settembre 1943, “Sinfra” 18-19 ottobre 1943 “Petrella” 8 febbraio 1944, etc.), 9 a causa della deportazione.
Originario di Martano, docente di Lettere moderne in pensione, Ippazio Antonio Luceri ha realizzato diverse pubblicazioni sui partigiani e sui deportati delle province di Lecce, Brindisi, Taranto, Bari e della BAT, quest’ultima in collaborazione con Roberto Tarantino, già presidente provinciale dell’Anpi – BAT.