Cerca

Guerra aperta agli affitti in nero

Indagini del Sunia risollevano la questione degli affitti in nero. Ripartono i controlli a tappeto delle Fiamme Gialle attraverso questionari a risposta obbligatoria

 

C’è un mercato che per sua natura non muore mai: è quello delle rendite immobiliari. Come fare a meno di un alloggio? Proprio tale ineluttabilità, che già di per sé ne assicurerebbe la sopravvivenza, è risaputo (ma mai abbastanza), genera speculazione e illegalità. Una piaga che gli studenti universitari fuori sede potrebbero descrivere per filo e per segno: canoni d’affitto alle stelle, contratti non registrati o irregolari, appartamenti non a norma con carenze igieniche e strutturali ai limiti dell’abitabilità.
All’inizio dell’anno accademico, a risollevare la controversa questione dell’offerta di abitazioni è un’indagine del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari (Sunia) di Lecce, i cui risultati, ricavati dalle testimonianze degli stessi studenti universitari, hanno messo in luce come, nonostante i sempre maggiori controlli della Guardia di Finanza, la situazione sia sempre la stessa: “Oggi la spesa prevalente sopportata dagli studenti universitari che studiano a Lecce per un posto letto è di circa 200 euro mensili nelle zone periferiche -dichiara il responsabile del settore privato del Sunia, Mario Vantaggiato– con un leggero incremento del canone nelle zone ubicate a ridosso delle sedi universitarie. Ma il risultato più preoccupante, oltre al caro affitto -spiega Vantaggiato-, risulta essere il fenomeno ricorrente dello scarso livello degli appartamenti che spesso risultano poco arredati, con impianti non a norma, e quasi sempre senza riscaldamento. Alla luce di questi dati emerge inoltre che da un’analisi più approfondita delle varie situazioni, nella maggioranza dei casi le offerte più ricorrenti di affitto contengono tutta una serie di violazioni contrattuali con clausole capestro e vessatorie. E poi ancora contratti in nero e non registrati, subaffitti, accollo sugli inquilini di spese condominiali e di manutenzione, aumenti del canone non giustificati”. Vantaggiato ha sottolineato come “tutto questo non solo non garantisce la stabilità e la sicurezza dello studente, ma non consente a proprietari e inquilini di accedere alle agevolazioni previste dalla legge per i contratti regolari all’atto della dichiarazione dei redditi”.
Per monitorare la situazione degli affitti in nero, anche quest’anno la Guardia di Finanza ha riproposto agli studenti via posta un questionario che obbliga a dichiarare la propria situazione abitativa in città, segnalando se e quando si è preso in affitto un appartamento o un posto letto. È prevista un’ammenda amministrativa per i colpevoli di omissione di dati. Insieme al questionario sarà obbligatorio allegare una copia del contratto di locazione e le ricevute dei pagamenti. “Abbiamo inviato agli studenti fuori sede circa 5mila questionari con domande specifiche riguardo proprio gli appartamenti che prendono in affitto a Lecce e provincia -afferma il comandante provinciale della Fiamme Gialle, Patrizio Vezzoli-. “Si tratta di un’operazione di accertamento che a breve ci permetterà di avere il quadro reale della situazione e quindi potere intervenire con il nostro Nucleo di polizia tributaria lì dove si registrano delle incongruenze”.
Gli studenti sono invitati a collaborare, anche denunciando al 117 ogni offerta di affitto senza regolare contratto.

Alessandro Tomaselli