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Guerra a colpi di manifesti

Campagna elettorale ai nastri di partenza, ma le forze politiche in città cominciano il “combattimento” 
 
Stanno scaldando i muscoli le forze politiche galatinesi, perché la campagna elettorale -complice anche l’intermezzo della Pasqua- non è entrata nel vivo e al momento a tenere vivo il confronto tra gli schieramenti sono questioni “accessorie”: la nomina degli scrutatori (la commissione elettorale è convocata per venerdì) e l’affissione abusiva di manifesti denunciata dal candidato sindaco del terzo polo, Giancarlo Coluccia. E gli altri candidati sindaco? Sull’argomento Carlo Gervasi, della Casa delle Civiche, ha chiesto che tutti gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino esibiscano le ricevute del pagamento del tributo dovuto per l’affissione. Antonio Pepe, candidato del centrodestra, si è dichiarato contrario all’affissione abusiva di manifesti, ma ha ironizzato sulla presa di posizione di Coluccia perché la sua amministrazione è caduta proprio sulla questione della legalità. A Cosimo Montagna, candidato del centrosinistra, non è piaciuto il surplus di affissioni abusive e ha sottolineato come la legalità di debba praticare e non predicare. 
A sostegno della reprimenda di Coluccia interviene Gabriele Giaccari, responsabile cittadino di Generazione Futuro, movimento giovanile di Futuro e Libertà: “Chi sporca Galatina con i suoi manifesti elettorali abusivi non ha il senso delle regole e rispetto per la sua città. Ha fatto benissimo Coluccia a denunciare legalmente gli abusivi e a sollecitare tramite il suo legale gli uffici affinché facciano sollecitamente ciò che la legge prescrive loro. Riteniamo però che contro gli abusivi la sanzione più pesante dovrebbe essere politica ed essere messa in atto dagli elettori: non votino chi già in campagna elettorale dimostra di non rispettare Galatina. Gli elettori non si aspettino nulla da questi pseudo-politici, dopo che saranno stati eletti, visto lo scarso senso delle regole dimostrato”.
Ma Tonio Spoti, segretario del Psi, ribalta il punto di vista: “Se qualcuno ha sbagliato, in un eccesso di entusiasmo, pagherà una sanzione amministrativa. Ricondurre la legalità a questo dettaglio è il gioco pretestuoso, di qualcuno, per eludere le vere questioni. Se Coluccia e il suo avvocato, Carmine De Paolis, ex assessore allo Sport, vogliono parlare di legalità devono prendere posizione sulla gestione del campo sportivo o sulle borse lavoro. La città è offesa: non per qualche manifesto fuori dagli spazi, ma dalla faccia tosta di questi signori che con quattro fesserie pensano di abbindolare gli elettori. In realtà chi oggi si agita -compreso Carlo Gervasi, avversario di tante campagne elettorali su cui potrebbe raccontare molte cose, anche sulle affissioni abusive- forse complice l’età rispetta il posto assegnato sulle plance”. 
 
Maddalena Mongiò