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Gli ex operai dell’Eternit uniti per ottenere giustizia dalla Svizzera

Mercoledì scorso è nata a Corsano un’associazione per unire gli ex lavoratori degli stabilimenti di Niederurnen 
 
La storica sentenza di Torino, che ha condannato per dolo a 16 anni di carcere i responsabili vittime dell’amianto negli stabilimenti piemontesi, ha fatto nascere nuove speranze di ottenere giustizia per coloro che lavorarono nelle fabbriche d’oltralpe. Proprio con questo fine si è costituita, lo scorso 21 marzo a Corsano l’Associazione emigranti esposti e familiari salentini vittime dell’amianto in Svizzera guidata da Cristian Marini. Il consiglio direttivo è formato Biagio Zaccaria (vice  presidente), Elvira Longo (segretario), Liborio Martella (vice segretario), Leonardo  Martella (tesoriere), Luigi Greco (coordinatore organizzativo vertenza amianto),  Rosina Longo (relazioni con organi di informazioni), Michele Pizzolante, Mario Ricchiuto , Bruno Indino, Grazio Accoto, Salvatore Schirinzi, Biagio Mastria e Antonio Mariello, referenti per Comune o consiglieri. Tutti uniti per la stessa causa. 
È Biagio Mastria, consigliere della neo costituita associazione e già attivo con il suo gruppo “Emigranti nel mondo” di Corsano, a lanciare un appello dalle pagine di Belpaese: “Tutti i lavoratori della Eternit si facciano avanti e sottoscrivano la scheda identificativa e di adesione a questo comitato, che ha lo scopo di unire tutte le vittime dell’amianto, comune per comune, e costituire una rete in tutta la provincia con il fine di procedere uniti in Svizzera contro  il colosso Eternit-killer. Molti infatti sono i lavoratori che per sfiducia o per timore non si sono fatti avanti, ma che messi assieme sono il motore per altre vittorie dopo la sentenza di Torino. La giustizia va ricercata con forza anche per coloro che non ci sono più. Chiunque voglia aderire, in modo assolutamente gratuito, può contattarci tutti i giorni dalle 17 alle 19, al numero 0833.533289”.
Aggiunge poi: “Gli obiettivi saranno portati  avanti con uno spettro ampio di priorità e collaborazioni. Partner saranno le associazioni ambientaliste e del volontariato per la difesa e tutela  ambiente e salute pubblica: non dimentichiamo infatti i danni collaterali a catena, provocati dallo smercio di amianto in tutto il mondo attraverso i prodotti più disparati, dalle tettoie (spesso smaltite illegalmente in campagne adibite a discarica) ad altri oggetti ottenuti con fibre cancerogene. Per la nostra Associazione dialogo aperto anche con i sindacati per sviluppare iniziative di carattere  legale volte al riconoscimento e al risarcimento del danno da amianto, subito dai lavoratori Eternit e dai loro familiari”. 
 
Il danno e la beffa dei dannati dell’Eternit svizzero 
 
A febbraio 2012 è giunta la sentenza epocale emessa dal Tribunale di Torino:16 anni di carcere e un  lunghissimo elenco di risarcimenti a carico del miliardario svizzero Stephan Schmidheiny e al barone belga Louis de Cartier, responsabili effettivi dei decessi a causa dell’esposizione a polveri d’amianto dentro e fuor gli di Casale Monferrato. 
La pena è certamente lieve, eppure costituisce un precedente di fondamentale  importanza nel complesso snodo giudiziario di un processo  di calibro mondiale, soprattutto per le tante vittime salentine che lavorando negli stabilimenti svizzeri dell’Eternit, non hanno mai visto riconosciute le loro ragioni da un tribunale d’oltralpe. Causa una serie incrociata di difficoltà: la Svizzera non fa parte della Comunità europea con tutto ciò che ne discende in fatto di diritto internazionale; inoltre la potenza economica dell’Eternit era indiscussa: infatti, i contratti erano “blindati” imponendo al lavoratore delle clausole assolutamente vessatorie. Una di queste dichiarava che il datore di lavoro non era responsabile di eventuali malattie scaturite dall’impiego in fabbrica. Oltre a tali ostacoli si unisce la lunghissima latenza delle malattie derivate dall’amianto. Ora si auspica che anche la Corte Europea dei diritti umani di Stasburgo entri nella complessa vicenda. 
 
M. Maddalena Bitonti