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Tutto il “nero” dell’edilizia salentina

I carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Lecce nei 14 cantieri controllati in provincia hanno contestato 66 illeciti amministrativi ed elevato multe per quasi 78mila euro 
 
Sui cantieri edili si lavora sempre più in nero ed in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza. L’offensiva dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce ormai è su larga scala e gli effetti dell’operazione “controllo e sicurezza” sui cantieri edili della provincia consegna numeri e situazioni importanti. 
I militari dell’Arma hanno setacciato in lungo ed in largo il Salento, per scovare “irregolarità” diffuse ed ormai di lungo corso. Le ispezioni hanno interessato 14 cantieri edili tra Nardò, San Cesario di Lecce, Squinzano, Casarano, Supersano, Lizzanello, Aradeo, Copertino, Giurdignano, Specchia e Ruffano. E quanto è emerso dai controlli indica che su 42 lavoratori identificati quasi la metà sono risultati in nero, tra l’altro da periodi più o meno lunghi. Come nel caso di un’azienda specializzata nell’estrazione e nella lavorazione di pietra leccese, nella quale da più di due anni due operai prestavano la loro opera senza essere regolarmente iscritti nel libro paga ufficiale. 
Numerose le contestazioni evidenziate dai militari: dalla violazione alle norme antinfortunistiche alla mancata visita medica che accerta l’idoneità fisica del lavoratore, dall’omessa protezione delle postazioni lavorative alla messa in sicurezza dei ponteggi. Ed inevitabilmente sugli operari e sulle aziende si è abbattuta la mannaia delle multe e delle sanzioni. Quattro datori di lavoro sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per violazione della normativa prevenzionistica, altri quattro invece sono stati denunciati per aver trattenuto indebitamente sulle retribuzione dovute ai propri dipendenti le quote di contributi a loro carico, procurando un danno per le casse dell’Inps per 9.101 euro contributi non versati. In totale è stato riscontrato il mancato versamento all’istituto previdenziale di quasi 100mila euro di contributo all’istituto, mentre la quota di evasione totale riscontrata è pari a 11.750 euro.
Nei 14 cantieri visitati dagli ispettori del Nil sono stato rilevati 66 illeciti amministrativi ed elevate sanzioni per quasi 78mila euro. E per 8 aziende, che in organico avevano più del 20% della propria forza lavoro in nero, è scattata la sospensione dei lavori e la chiusura dei cantieri. 
 
Nicola Delle Donne: “L’edilizia è in crisi, ma ricorrere all’illegalità non è una scusante”
 
“Quanto è emerso dall’attività dei carabinieri del Nil per noi è motivo di forte preoccupazione sia il settore dell’edilizia salentina sia per l’associazione che rappresento”. Non ha mezzi termini Nicola Delle Donne, presidente della sezione Ance di Confindustria Lecce per commentare la diffusa illegalità che alberga sui cantieri di mezza provincia. E parla di concorrenza sleale. “Questi fenomeni di irregolarità nelle posizioni lavorative degli operai, dei mancati versamenti dei contributi -continua Delle Donne- rappresenta una vera e propria concorrenza sleale nei confronti di quelle aziende che invece hanno scelto di operare e lavorare alla luce del sole, nella più completa legalità. Come associazione continueremo a fare in modo, con ogni mezzo a nostra disposizione, a contrastare questi fenomeni che non hanno bene all’intero settore. Chi decide di far lavorare un proprio lavoratore in nero, senza alcuna garanzia contributiva e di sicurezza personale produce danni su danni. Si mette a rischio l’incolumità degli operai e si penalizzano le aziende corrette. Il nostro settore -conclude il presidente di Ance- è fortemente in crisi, ma la crisi non è scusante per giustificare l’illegalità”.
 
Daniele Greco