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Gianfranco Andreano: “La Asl/Le intervenga in tempi rapidi”

Il responsabile provinciale del Tribunale del Malato esprime la sua preoccupazione per il fermo della Pet-Tac e richiede alla dirigenza sanitaria provinciale una soluzione tempestiva
 
Il Tribunale del Malato interviene nella mancata attribuzione della Pet-Tac, che ha causato il fermo della strumentazione presso il Gruppo Calabrese. E lo fa scrivendo alla dirigenza sanitaria della Asl Lecce e alle autorità del governo regionale, che potrebbero fare qualcosa per modificare la situazione esistente. “Questo coordinamento provinciale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva -si legge nella lettera di Gianfranco Andreano- rileva il grande disagio, che comporta per l’utenza la mancanza in tutta la provincia di Lecce di una prestazione assistenziale rilevante qual è quella di  Pet-Tac. Ancor più grave se si considera che tale servizio è indirizzato verso quei cittadini che devono affrontare problematiche della propria salute particolarmente difficili. Questa carenza genera anche quella mobilità della popolazione sanitaria, considerata antieconomica per la stessa Asl, che produce serie difficoltà per l’utenza, in particolare per quella più fragile, sia per salute che per ragioni economiche, sociali, familiari e culturali”. 
Il Tdm, tuttavia, cerca di restare fuori dalle questioni che hanno fatto sì che il problema giungesse a questo punto. “Il Tdm -prosegue Andreano- non intende, in alcun modo e caso, entrare nel merito delle problematiche specifiche che hanno portato alla sospensione del servizio, né ancor più parteggiare per il privato a discapito del pubblico, ma sollecita le istituzioni perché si adoperino per riattivare l’importante prestazione di Pet-Tac il più rapidamente possibile, con soluzioni adeguate. La determinazione, con cui la Asl Lecce interverrà per la soluzione di questa importante prestazione sanitaria di medicina nucleare, dimostrerà quella necessaria risolutezza all’applicazione dei principi espressi nel piano di rientro e di riordino sanitario voluto dalla Regione Puglia”.
 
Angela Leucci