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Gentile direttore,

non so se scandalizzi di più la notizia che un famoso attore abbia speso 1.600 euro per una notte in una suite a Ostuni o sapere che un turista abbia speso 25 centesimi per avere un singolo bicchiere di plastica… vuoto! Questo infatti è ciò che è avvenuto qualche giorno fa a Castro Marina, dove sei giovani leccesi volendo improvvisare un aperitivo in riva al mare a base di gamberi, calamari e alici, si sono recati in un piccolo alimentari per acquistare una bottiglia di vino e una bottiglia d’acqua; alla richiesta se potevano avere dei bicchieri si sono visti indicare un cesto con i bicchieri di plastica sfusi, incellofanati e prezzati 25 centesimi cadauno. Lo sconcerto dei malcapitati è stato subito immediato e hanno dovuto arrangiarsi acquistandone solo tre.
La mia spontanea riflessione verte su quanto sia realmente fondata la tanto decantata “crisi”. Ritengo l’episodio sufficientemente sfrontato da definirlo una “rapina” nei confronti di qualunque turista abbia scelto di trascorrere le vacanze nel Salento. Si tratta di un episodio sporadico, certo, ma deve far riflettere. Castro, perla dell’Adriatico, non ha bisogno di simili vicende che non possono che “disturbare” la già difficile ripresa dopo il duro colpo dell’inverno scorso (il crollo della piazzetta nel gennaio 2009).
La ricchezza della nostra gente è racchiusa nella semplicità e nell’accoglienza; se offriamo ciò che realmente siamo, il turista (esattamente come il villeggiante abituale) ritorna e continuerà a ritornare. Ma se anche il piacere di degustare un buon vino locale in riva al mare deve essere macchiato da una ridicola “tassa”, il turista ci metterà poco a cambiare aria.

 

Lettera firmata