Cerca

Gemelli Quarta, una voce sempre più inascoltata

Nonostante i tanti appelli lanciati, a oggi niente è cambiato per la famiglia Quarta di Merine, costretta a convivere ogni giorno con la malattia che ha colpito Sergio e Marco 

 

La civiltà di una società spesso si accompagna ai progressi della scienza, laddove le innovazioni permettono all’umanità di vivere con maggiore serenità oppure aiutando chi soffre ed è malato a continuare a giocare la propria partita con la vita. Il resto, tutto il resto, lo fa l’amore. Quello dei propri cari, dei familiari, degli affetti. Eppure, a volte, tutto questo non basta. Perché le tecnologie e le cure assistenziali, specie per malattie rarissime, sono costose e gli aiuti economici necessari. E qui subentra la macchina farraginosa della burocrazia, lo scaricabarile delle responsabilità, il cieco labirinto di carte dove la civiltà sempre si perde, sino quasi a soccombere.

È quanto sta avvenendo da tempo per i gemelli Sergio e Marco Quarta di Merine, 37 anni, affetti dalla distrofia di Duchenne che li costringe a letto, attaccati ad un respiratore artificiale, costretti a interagire attraverso un comunicatore a controllo ottico. Necessitano di farmaci molto costosi, per non parlare della strumentazione che li tiene in vita. Papà Antonio e mamma Adele, da soli, con le loro risorse economiche non possono farcela, né bastano i due assegni da 800 euro mensili che Sergio e Marco ricevono. Gli aiuti, spesso privati, come quelli di un’azienda del nord Italia che paga le spese dell’energia elettrica o di un donatore leccese che ha pagato oltre 1.300 euro per tasse sui rifiuti non versate, non mancano. A mancare sono le istituzioni. 

Di loro ne avevamo già parlato nella copertina di Belpaese del 7 febbraio di quest’anno e da allora poco o nulla è cambiato. Antonio e Adele, ma soprattutto Sergio e Marco aspettano quasi 300mila euro che la Regione Puglia ha erogato al Comune di Lizzanello nel 2004, con una tranche da 96 mila euro, e nel 2007, con una tranche da 200 mila euro. Soldi destinati ai gemelli Quarta, ma che non sono mai arrivati, persi chissà in quale oscuro meandro della burocrazia. 

Sergio e Marco, più o meno in questo stesso periodo del 2014, lanciarono un appello che finì su molti mezzi di comunicazione nazionali (“Aiutate i nostri genitori o faremo staccare loro la spina ai nostri macchinari”) e papà Antonio arrivò anche a manifestare, lo scorso 15 gennaio, sotto al Tribunale civile di Lecce per reclamare a voce alta che quel contributo, indispensabile per i suoi figli, venga quanto prima liquidato. Come se non bastasse, a rendere ancora più complicata la matassa, c’è il contenzioso tra il Comune di Lizzanello e la Lupiae Servizi, la società partecipata a rischio fallimento, a cui l’amministrazione comunale aveva affidato l’assistenza domiciliare dei due gemelli. 

 

Il generale Garofano interviene in difesa di Marco e Sergio

 

A sposare la causa di Marco e Sergio è arrivato in questi giorni anche il messaggio del generale Luciano Garofano, già comandante del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri a Parma, impegnato in alcune delle più delicate vicende di cronaca nera degli ultimi decenni, oggi consulente e opinionista televisivo. 

“Marco e Sergio sono paralizzati a letto -scrive Garofano in una lettera indirizzata allo Sportello dei Diritti di Lecce- e riescono solo ad articolare le labbra con un linguaggio che soltanto la loro mamma capisce, ma hanno degli occhi meravigliosi con i quali valicano qualsiasi limite e riescono ad andare direttamente al cuore. Purtroppo, però, -sottolinea il generale- ho toccato con mano anche quanto sia grande, assurda, riluttante ed ingiustificata l’indifferenza e l’egoismo delle istituzioni. In casa Quarta ho trovato solo il conforto dell’Arma dei Carabinieri che con il comandante della stazione di Lizzanello ed i suoi uomini seguono costantemente la gravissima situazione di Marco e Sergio, adoperandosi con appassionata dedizione per risolvere i mille problemi economici di ogni giorno. Mi appello pertanto a tutte le Istituzioni, agli enti locali ed a quelli regionali, affinché escano da questa vergognosa latitanza e recuperino quel doveroso senso di responsabilità che gli permetta in tempi brevissimi -conclude Garofano- di sostenere adeguatamente Sergio e Marco ed i loro eroici genitori”. 

 

Alessio Quarta