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Gara ancora aperta nella “Città Bella”

Il primo turno delle amministrative ha confermato le previsioni: Di Mattina (centrodestra) ed Errico (centrosinistra) vanno al ballottaggio 
 
Non è bastato il primo turno a Gallipoli per eleggere il primo cittadino. Nella città ionica arrivano infatti al ballottaggio del 20 e 21 maggio prossimi Toti Di Mattina (nella foto a sinistra)Francesco Errico (nella foto a destra). Errico, che ha ottenuto il 38,4% dei consensi, è sostenuto da Udc, Partito Democratico, e le civiche Volta la carta, Gallipoli è tua e Patto per Gallipoli. L’imprenditore Toti Di Mattina, il cui risultato al primo turno si attesta al 23,7%, è invece appoggiato da Pdl, Puglia Prima di Tutto, e dalle liste civiche Vieni con noi e Città vecchia città nuova. 
Un risultato che, seppur in forme non sempre prevedibili, ha confermato le previsioni della vigilia: la frammentazione delle coalizioni ha sostanzialmente impedito l’affermarsi “al primo colpo” di uno dei candidati in campo. A sorprendere è invece il risultato del magistrato in pensione Aldo Petrucci, che con la sua lista civica, Gallipoli 2012, ottiene un lusinghiero 19,8%. Petrucci ha di fatto rischiato di soffiare la volata finale al candidato di Vincenzo Barba. Di Mattina infatti alla fine risulterà più avanti di soli seicento voti. E da più parti vi è la convinzione che sia stato proprio Petrucci ad intercettare il voto degli scontenti del Pdl. Giuseppe Perruccio, sostenuto dalla lista Gallipoli Vogliamo-Grande Sud, ottiene invece il 7,90% dei consensi. 
Nel frattempo non dovrebbe far mancare il proprio appoggio ad Errico la candidata Assunta Titti Cataldi, che alla guida della sua Sinistra con Gallipoli conquista al primo turno il 10,74% dei consensi, un risultato tutt’altro che da buttare: proseguendo su questa strada si andrebbe così a ricomporre sul territorio una coalizione che parte dall’Udc ed arriva a Sel, un progetto politico che a livello nazionale le segreterie dei partiti del centrosinistra stanno provando a costruire da tempo.
 
Stefano Manca