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Futuro sempre più incerto per i lavoratori Filanto

Dal 1° gennaio 2013 i 90 operai del calzaturificio rischiano di non poter contare più sulla cassa integrazione straordinaria. E a preoccupare sono anche i segnali di smobilitazione che giungono dall’azienda 
 
Ultimi mesi di cassa integrazione straordinaria per i circa 90 operai della Filanto Spa che dal 1° gennaio 2013 potrebbero perdere, oltre al lavoro, anche il sostegno degli ammortizzatori sociali. E proprio per scongiurare questa eventualità si è svolto, nei giorni scorsi, all’interno della nuova sede del Pd, un incontro tra i lavoratori dell’azienda e l’onorevole del Pd Teresa Bellanova. Presenti anche il coordinatore del circolo locale del Pd, Francesco De Marco, e l’ex sindaco Remigio Venuti.
A preoccupare i lavoratori sono soprattutto i segnali di smobilitazione che giungono dall’azienda, che avrebbe già delocalizzato tutti i reparti, persino quello che si occupa dei campioni, mantenendo a Casarano solo la modelleria stilistica ed il settore commerciale. “Dato che sono i campioni il motore della produzione -commenta la Bellanova- spero vivamente che le cose stiano diversamente, perché altrimenti vorrebbe dire che la produzione è destinata a cessare”.
Eppure, secondo la parlamentare del Pd, la situazione sarebbe potuta essere ben diversa se si fosse dato corso all’accordo di programma siglato nel 2008 tra Governo di centro sinistra, Regione e Comune. Quell’accordo, infatti, prevedeva uno stanziamento di 40milioni, ripartiti tra Governo centrale e Regione. Ulteriori investimenti sarebbero giunti dal mondo aziendale. L’accordo, però, rimase lettera morta, sia perché, con la mutata scena polita nazionale, quei 20milioni divennero 5, sia per la mancata attivazione della cabina di regia.
La situazione è drammatica, ma non è il caso di rassegnarsi. Ne va, a dire della Bellanova, del futuro di questo territorio. Da qui l’impegno dell’esponente del Pd di chiedere la convocazione di un tavolo di confronto tra organizzazioni sindacali, istituzioni e azienda. È necessario, però, che ci sia un coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti e, soprattutto, che si vigili sugli accordi presi, sul cui stato dell’arte è necessario predisporre delle verifiche periodiche. 
Chi ha le idee chiare sul da farsi è Remigio Venuti. “Uno dei miei ultimi progetti da sindaco -spiega l’ex primo cittadino- fu l’accordo con le aziende del consorzio della Riviera del Brenta. Diversi imprenditori si dissero disposti ad investire a Casarano, a patto, però, di poter disporre di un centro di alta formazione in loco. Da lì nacque l’idea del Politecnico della moda che doveva sorgere nella zona industriale. Sfortunatamente, quel progetto è stato abbandonato. Sarebbe il caso di recuperarlo e di verificare se è ancora possibile riattivare quel canale”.
 
Alberto Nutricati