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Festa grande per l’inaugurazione del Teatro Apollo

L’appuntamento è fissato per venerdì 3 febbraio. Ospite d’onore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini

 

In un rincorrersi di notizie il giorno, quello giusto, finalmente è arrivato. Parliamo dell’inaugurazione del Teatro Apollo a Lecce che verrà restituito alla città ed ai cittadini il prossimo 3 febbraio alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, del ministro per i Beni e le Attività culturali Dario Franceschini e dell’attore Giancarlo Giannini

La vicenda del Teatro Apollo, o meglio ancora, del suo recupero è cominciata circa 14 anni or sono quando sindaco del capoluogo salentino era Adriana Poli Bortone e governatore della Puglia era Raffaele Fitto: ad entrambi si deve l’input iniziale di un percorso virtuoso che gli attuali sindaco Paolo Perrone e vicesindaco nonché assessore ai Lavori pubblici Gaetano Messuti hanno fortemente voluto e sostenuto nel corso del loro mandato. 

Detto questo non si può rimanere indifferenti ai 14 anni circa di lavori. A qualcuno potrebbero apparire molti ma di fatto interventi di questo tipo richiedono tempi di gestazione e gestione lunghi dovuti a fasi di studio, rilievi, indagini archeologiche, percorsi burocratici relativi ai finanziamenti che per qualcuno diventano pastoie, sabbie mobili. Fatto sta che si è riusciti ad arrivare alla fine e la città adesso avrà a disposizione un nuovo edificio da destinare alle attività culturali. È, quello condotto da Nico Barletti e Luigi del Grosso, un buon restauro? Sì. Parrebbe proprio di sì, anche perché è stato seguito con attenzione dalla locale Soprintendenza ed in particolare dall’architetto Augusto Ressa

Qualche polemica esterna c’è stata in effetti, ma fa parte della tradizione italiana, prima ancora che leccese. Una questione che rimane ancora da sciogliere, almeno pubblicamente, è quella della gestione. Come e da chi verrà gestita l’attività culturale del teatro? Non appaia fuori luogo la domanda perché se adesso il corpo dell’architettura è stato rimesso a nuovo appare quasi naturale pensare alla sua anima. Qualcuno afferma che l’idea è nella testa del sindaco attuale, qualcun altro invece ricorda che in primavera a Lecce si voterà per il nuovo sindaco. Non è da escludere che la prossima campagna elettorale porrà domande proprio in questa direzione. Non rimane intanto che aspettare, godendosi questa inaugurazione e chiedendo a tutti uno sforzo: non chiamatelo contenitore culturale! 

 

Fabio Antonio Grasso