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“Fermate i lavori della tangenziale ovest”

Lo affermano i gruppi politici Galatina in Movimento, Galatina Altra, Nova Polis e il Movimento per il Rione Italia: il progetto presenta troppe criticità 

 

Si rinfocola il dibattito tra forze politiche territoriali dopo l’avvio dei lavori per la realizzazione della tangenziale ovest. In una lettera aperta i movimenti politici esprimono la loro contrarietà al progetto. 

Ricordiamo che nei mesi passati l’Ufficio Tecnico del Comune si era fatto carico di studi, indagini conoscitive, ricerche e rilievi a supporto dei diversi livelli di progettazione. Erano poi seguite tutte le pratiche, compresi gli incontri con le autorità amministrative che hanno il compito di esercitare controlli e rilasciare autorizzazioni. Il tutto è stato poi portato nei giorni scorsi all’attenzione dei cittadini in  un incontro pubblico svoltasi presso la sala del sindaco a Palazzo Orsini. In quella sede i tecnici ed alcuni amministratori comunali resero pubblico il tracciato dell’importante arteria viaria e furono accolte le istanze degli intervenuti. 

“Noi eravamo presenti -spiegano i gruppi politici- ed abbiamo evidenziato alcune perplessità su un’opera urbanistica di potenziale utilità per la città, ma che progettata rispettando le norme di strada provinciale, evidenzia tutte le caratteristiche proprie di una strada tipicamente esterna all’abitato pur trovandosi al contrario, a ridosso di scuole e abitazioni. In quella sede avevamo ricevuto rassicurazioni con l’impegno formale dei due assessori presenti, Andrea Coccioli e Roberta Forte, che prima dell’inizio dei lavori, la materia sarebbe stata approfondita e le criticità affrontate e risolte”.

Continuano gli esponenti delle forze politiche: “La città oggi si chiede, cosa è cambiato rispetto a quel giorno? Sono state apportate le modifiche promesse? Si abbia il coraggio di dire no e si fermi la realizzazione della tangenziale così come è prevista o la si modifichi in modo tale da essere integrata con il tessuto esistente. In alternativa ci chiediamo se non sia possibile, invece che spendere dei soldi comunali per adeguare una strada appena ultimata, spenderli direttamente per eseguire un’opera magari più contenuta, ma che meglio si sposi con il contesto urbanistico esistente, salvando anche i Pirp. Non è il momento di nascondersi né di cercare a tutti i costi responsabilità politiche, è invece necessario assumersi la responsabilità di quello che da oggi in poi potrebbe cambiare ed in negativo sul nostro territorio”. 

 

Gianfranco Tundo