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“Farò la politica pulita come mi ha insegnato mio padre”

Il giovane Andrea, figlio di Gino Caroppo, in corsa per il Consiglio Regionale.
 
Un trentenne al Consiglio Regionale pugliese? È questa la sfida di Andrea Caroppo, già noto nell’ambiente perché figlio del politico Gino Caroppo. A volte, i giovani in politica sono guardati con sufficienza e sospetto, ipotizzando una mancanza di esperienza, un bagaglio culturale che invece Caroppo ha in grande quantità. Infatti, dopo la laurea in Giurisprudenza ha trasformato la sua passione per il sociale in un impegno militante: tra le sue proposte, la legge regionale per l’istituzione del Forum Regionale dei Giovani e il “Fortissimamente Forum”, una serie di iniziative e convegni per la promozione del protagonismo giovanile e della partecipazione alla vita sociale. E tanto altro naturalmente, il tutto condito da un programma fresco e ricco di novità.
Quali sono i punti del programma sui quali intende incentrare la sua campagna elettorale?
Il mio programma ricalcherà quello del nostro candidato presidente Rocco Palese, ma le battaglie che condurrò riguarderanno tutti gli aspetti che coinvolgono i giovani. Mi occuperò di  diritto allo studio, analizzando le ombre e le carenze sulle iniziative della giunta Vendola in questo ambito, del salario sociale, del mancato utilizzo dei fondi Por, dello spreco delle costosissime Notti Bianche e di come il turismo possa essere il settore su cui investire i talenti dei giovani in cerca di lavoro per dar loro sbocchi occupazionali concreti.
Cosa pensa di poter dare in termini di contributo umano alla valorizzazione del territorio?  
Mi piacerebbe poter dare il mio apporto di entusiasmo, di energia e di principi sani. Sono un ragazzo pugliese, che ha studiato fuori ed è tornato a lavorare nella sua regione, senza bisogno di firmare contratti etici. Ho fatto esperienza all’estero e mi interesso di politica da anni. Vorrei poter mettere tutte queste mie esperienze già acquisite a disposizione del mio territorio, che non merita di essere considerato terra di confine e che deve, invece, affacciarsi su orizzonti più ampi.  
Crede che l’essere “figlio d’arte” possa aiutarla o penalizzarla? 
Mio padre fa politica da prima che io nascessi. Il mio è un cognome pulito, sinonimo da sempre di credibilità e trasparenza. Mio padre mi ha trasmesso valori importanti, come l’umiltà e l’ascolto sincero dei problemi della gente. Questo è il genere di politica che ho visto fare a mio padre durante tutta la sua carriera. 
Angela Leucci