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Farmacia Comunale, rigettata l’istanza cautelare del socio privato

“La sentenza -spiega il sindaco Venneri- avalla l’operato del consiglio di amministrazione della Gefa, che si è comportato in modo lineare e nel pieno rispetto delle regole”
 
Il presidente della Sezione commerciale del Tribunale di Lecce, Alessandro Silvestrini, ha rigettato l’istanza di sospensione in via d’urgenza presentata dalla dottoressa Anna Rita Manni, socio privato della Farmacia Comunale, avverso la delibera con cui il Consiglio di Amministrazione della Gefa (la società che gestisce la struttura di via Lecce) ha revocato la stessa dottoressa Manni dalla carica di amministratore delegato e direttore di farmacia. Nel dispositivo del presidente, infatti, si evidenzia che “quando il Consiglio di amministrazione delega parte delle proprie attribuzioni ad uno dei suoi componenti, tale delega non ha mai valore abdicativo, sicché il consiglio conserva sempre il potere di revocare in ogni momento le deleghe conferite, per assegnarle diversamente”. 
La sentenza è stata così commentata dal sindaco Giuseppe Venneri. “Ho atteso il pronunciamento dei giudici -ha dichiarato il primo cittadino- per rispondere alle fantasiose ricostruzioni ed ai velenosi sospetti disseminati in questi mesi da chi ha cercato di screditare l’organo amministrativo della Farmacia Comunale, con la rabbia ed il livore propri di chi è stato rimosso dalle sue funzioni. Una scelta, quella del Consiglio di amministrazione, che non è stata dettata né da oscure macchinazioni né da decisioni umorali, come si è cercato di far passare la notizia, ma che è più semplicemente il consuntivo di gravi inadempienze e responsabilità. Pertanto, la sentenza del Tribunale di Lecce avalla l’operato del consiglio di amministrazione della Gefa, che si è comportato in modo lineare e nel pieno rispetto dei criteri di trasparenza e di aderenza a norme e regolamenti, seguendo la linea d’azione più utile ai fini della corretta gestione della Farmacia. Sono fiducioso che anche gli altri pronunciamenti dei giudici ribadiranno la valenza dell’operato del consiglio di amministrazione e che gli ulteriori, probabili tentativi di minare la credibilità dell’organo amministrativo si risolveranno alla stregua di questo. In una bolla di sapone”.