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Facoltà di Agraria: al Comune di Lecce ci credono davvero

Il sindaco di Lecce Paolo Perrone ha incaricato il consigliere Damiano D’Autilia di gestire, d’accordo con l’Università del Salento, tutte le iniziative finalizzate all’istituzione dei futuri corsi di laurea

Nuova scossa al dibattito sull’opportunità di creare una Facoltà di Agraria a Lecce: a darla questa volta l’Amministrazione comunale nella persona del sindaco, Paolo Perrone, che nei giorni scorsi ha nominato il consigliere di maggioranza Damiano D’Autilia  come referente per le attività inerenti l’istituzione del nuovo corso di laurea. “Partiremo con un primo incontro con il Rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, che potremo definire incontro di perlustrazione -specifica D’Autilia- per capire come e in che direzione muoverci. Poi sicuramente coinvolgeremo le tante associazioni interessate ad un possibile tavolo tecnico congiunto dove buttare giù tutte le possibili idee e soluzioni. La cosa importante da sottolineare è che l’Amministrazione comunale ha preso una posizione chiara, nei limiti delle sue possibilità, e cercherà di fare da raccordo a tutti coloro che vorranno confrontarsi sulla questione. L’idea di fondo è quella di far partecipare chiunque possa dare un contributo positivo per far partire la Facoltà, non vogliamo accreditarci per la primogenitura né tantomeno ci interessano le passerelle”.
Molteplici sono state, infatti, nel corso delle ultime settimane -ma potremmo dire nel corso dei mesi scorsi- le manifestazioni di approvazione e i segnali favorevoli all’iniziativa, come tanti potrebbero essere gli enti pubblici e privati interessati a investire sulla creazione di una nuova Facoltà che arricchisca l’offerta formativa universitaria del polo salentino.
“Si potrebbero aprire nuovi corsi per l’olivicoltura, per veterinaria, per i piccoli contadini, per la formazione degli agronomi e, in generale, per i vari settori che riguardano l’agricoltura. Senza dimenticare un ulteriore step formativo per coloro che escono dagli istituti tecnici professionali per periti agrari presenti sul nostro territorio che avrebbero una naturale continuazione del loro percorso formativo nella Facoltà di Agraria”.
Primo scoglio da superare sarà, senz’altro, quello della reperibilità dei fondi per portare avanti il progetto: “L’interessamento di soggetti privati o la nascita di una Fondazione ad hoc potrebbero rendere l’iniziativa alla portata. Le strutture ci sono, i potenziali docenti anche, bisognerà partire sfruttando al massimo quello che già abbiamo in casa”. Insomma le buone intenzioni ci sono, ma il sentiero sarà lastricato da alcuni ostacoli contro cui far fronte comune se si vuole dare vita alla Facoltà di Agraria.

Coldiretti: “Favorevoli al progetto, ma occorre valutare i costi e i tempi di realizzazione”

La nomina del consigliere comunale Damiano D’Autilia come referente per le attività finalizzate all’attivazione della Facoltà di Agraria riaccende le luci su una questione su cui si dibatte, con qualche pausa, ormai da due anni. Tanti infatti sono i pareri positivi di coloro che vedrebbero bene l’ampliamento dell’offerta formativa dell’Università del Salento, soprattutto in un territorio a forte vocazione agricola.
Permangono, però, anche alcuni dubbi, più che amletici, economici. Se ne fa in qualche modo portavoce Pantaleo Piccinno, presidente provinciale di Coldiretti, che naturalmente sottolinea la propria posizione favorevole sull’idea, pur avanzando delle riserve sulla sostenibilità di un progetto così ambizioso: “Naturalmente non possiamo che essere favorevoli all’attivazione di una Facoltà di Agraria, ma i finanziamenti per la costruzione da dove arriveranno -si chiede Piccinno-? Servono diversi milioni di euro e non credo che il Comune di Lecce sia nelle condizioni di garantire un tale investimento. Condivido quanto già espresso dal rettore Zara, vale a dire che sarebbe più opportuno accorpare un corso di laurea in Agraria alle Facoltà già esistenti, tipo Biologia o Economia, magari con dei corsi di formazione post laurea che tanto oggi sono richiesti”.
La decisione di istituire una Facoltà di Agraria, pur facendo piacere, secondo il Presidente di Coldiretti arriva con qualche decennio di ritardo: “I problemi dell’agricoltura e dell’agroalimentare non si risolvono con una Facoltà di Agraria. Le richieste odierne non sono per nuovi agronomi, ma servono per lo più manager che siano in grado di rinnovare le dirigenze cooperativistiche”.

 Alessio Quarta