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Evasione fiscale, il triste primato del Salento

Dal rapporto relativo all’anno 2010, redatto dal Comando provinciale della Guardia di Finanza, emerge una situazione d’emergenza, a causa di un’evasione a livelli insopportabili 
 
È vero, la pressione fiscale e contributiva italiana è difficilmente sopportabile, ma il rapporto redatto dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Lecce per l’anno 2010, frutto di 3.688 controlli, ci racconta di un’evasione che raggiunge livelli record ed assolutamente ingiustificabili. 121 milioni di euro: a tanto ammonta la cifra evasa dai contribuenti siti nella provincia di Lecce. Questa cifra è il consuntivo di quell’evasione che tanto intristisce coloro che invece le tasse le pagano per intero, ossia quella totale a cui si aggiungono 28 milioni di Iva mai dichiarata. 
Le Fiamme Gialle hanno dato vita a circa 4mila interventi fiscali, dai quali sono scaturite 71 denunce per reati tributari. 457 sono stati gli accertamenti per fotografare la cosiddetta “gestione economica” del contribuente, di cui 428 di prima fascia (con un volume d’affari da 0 a 5.164.579 euro), 28 di seconda fascia (volume d’affari da 5.164.579 a 100 milioni) ed alcuni di terza (volume d’affari oltre i 100 milioni). Entrando ancor più nello specifico, sono state 288 le aziende oggetto di accertamenti, 89 società di capitale, 52 società di persone, 4 associazioni e 21 professionisti di vario genere. Il consuntivo della Gdf ci racconta anche dell’avvenuta scoperta di 108 evasori totali e di 9 “paratotali”. Ciò premesso, vi sono stati ulteriori verifiche (384 in totale) per appurare la capacità contributiva del contribuente. In sintesi, si tratta di tracciare il giusto rapporto tra i potenziali guadagni dei soggetti interessati ed il loro reale contributo fiscale, con la concreta possibilità di un diverso dimensionamento in caso di discrasie. In ultimo buone notizie per quanto concerne la lotta all’evasione riguardante l’Irap, che ha portato a far emergere un imponibile da sottoporre ad equa tassazione di circa 100 milioni di euro. 
In chiusura un appello, proprio da parte delle Fiamme Gialle, affinché tutti rispettino le leggi che regolamentano il fisco, in modo da non ledere i propri interessi, ma soprattutto quelli dei cittadini onesti, in virtù del fatto che meno entrate nelle casse esangui dello stato significano, per converso, la diminuzione delle probabilità di accedere ai più svariati servizi, con la conseguente perdita di qualità dei medesimi. 
 
Francesco Covella