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Entro maggio l’ospedale sarà una “Casa della Salute”

Al vaglio delle autorità competenti il progetto per la conversione del “Michela Tamborino”, secondo quanto previsto dal Piano di Riordino Ospedaliero
 
Cinque aree di servizi. Sarà organizzata e strutturata così la nuova “Casa della Salute” di Maglie, che dovrebbe partire entro maggio. Il servizio sanitario, unito agli altri servizi della cittadina, dovrebbe confermare il territorio come una zona strettamente devota al terziario, attraverso una serie di utili luoghi e mezzi, in cui si concretizzano le risoluzioni per i bisogni dell’utenza. Come quello alla salute che si basa ormai, anche secondo le direttrici del Piano di Riordino Ospedaliero, su una medicina che sia del territorio e non più ospedaliera: per questa ragione, una parte della struttura ospedaliera dismessa in queste settimane dovrà adeguarsi al nuovo modo di intendere la medicina. 
Il “Michela Tamborino”, infatti, è stato costruito nel secolo scorso, quando ancora si era ben lontani dal concepire la medicina in modo da non portare sprechi di denaro pubblico e consentire una cura che non fosse ospedaliera tout court. Il sistema del nosocomio magliese è stato in vigore un po’ dovunque, finché non si sono resi necessari dei tagli alla sanità: ma, in fondo, per il paziente è anche un bene, perché per la prima volta sarà lui adesso al centro della attenzione. Così, a Maglie si sta procedendo all’adempimento della dismissione del presidio ospedaliero e contestualmente alla riqualificazione e attivazione della “Casa della Salute”, attraverso un percorso progressivo. 
Il tutto, però, passa attraverso un progetto, che in queste settimane è al vaglio delle autorità preposte e che consta di cinque aree: la prima è quella di front office, costituita dallo sportello Cup e pagamento ticket, attività di coordinamento multidirezionale, assistenza amministrativa, Ufficio Relazioni con il Pubblico. La seconda area è invece quella destinata ai servizi socio sanitari: questi sono servizi territoriali, in parte appartenenti al distretto come macrostruttura e parzialmente agli altri dipartimenti territoriali, e sono ad esempio il Consultorio, il Dipartimento dipendenze patologiche, il Dipartimento di salute mentale, il presidio riabilitativo e quello per la prevenzione. La terza area sarà quella dedicata ai servizi sociali, che collaborerà strettamente con l’Ambito Territoriale attraverso un’unità di valutazione multidimensionale e filtrando l’accesso alle strutture sociosanitarie. La quarta area riguarderà i servizi sanitari in senso stretto, cioè le cure primarie attraverso la presenza di medici di medicina generale, Guardia medica, 118, e naturalmente anche assistenza specialistica. La quinta area svicola un po’ da quello che è il modello nazionale di “Casa della Salute”, conferendo a quella magliese quell’importante tocco in più, perché fornirebbe anche servizi assistenziali in regime di degenza in fase subcritica o postcritica, cioè quando i pazienti non possono essere ancora dimessi dopo un’operazione. 
È comunque tutto in fieri: questo dovrebbe accadere se il progetto compilato dal distretto di Maglie riceverà il nulla osta, presumibilmente entro il mese di maggio. Se dovesse andare tutto per il meglio, andranno avanti anche i percorsi per il day service ambulatoriale e l’assistenza domiciliare ai malati di Sla. Intanto, i servizi avviati in via sperimentale hanno raccolto in questi mesi moltissimi feedback positivi da parte dell’utenza. 
 
Angela Leucci