Provincia di Lecce e Unpli hanno presentato “Ecosagra”, una serie di iniziative che mirano alla tutela ambientale durante eventi e concerti. Ma l’idea originale appartiene in realtà a tre giovani salentini, ai quali è stata
Cosa succede quando un ente locale autorevole come la Provincia di Lecce, dà il suo patrocinio a un progetto identico spiccicato ad uno già in corso da tre anni e realizzato da alcuni ragazzi salentini, con tanto di marchio e regolamento registrati presso la Camera di Commercio? Per rispondere basta seguire quello che è accaduto a Roberto Paladini, Ilaria Calò e Loreta Ragone (nella foto), tre giovani salentini che nel 2011 hanno realizzato “Ecofesta Puglia”, una serie di progetti di raccolta differenziata, riduzione dei rifiuti e delle emissioni durante sagre, concerti ed eventi. L’idea piace, e tanto. Al punto che i tre ragazzi che risultano vincitori di un bando del Ministero per l’Università.
Il progetto viene così presentato anche alla Provincia di Lecce e all’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Ed è a questo punto che accade qualcosa. La Provincia e la stessa Unpli presentano alcune settimane fa “Ecosagra”, un progetto identico ad “Ecofesta”. Ma di coinvolgere i ragazzi, veri artefici dei primi eventi green delle notti pugliesi, non se ne parla nemmeno. Ce lo racconta Roberto Paladini, uno dei tre ideatori di “Ecofesta”: “Dal 2011 proviamo a parlare con la Provincia, senza mai ricevere risposta”. La scelta di provare a instaurare un rapporto di collaborazione con la Provincia di Lecce è stata quasi naturale. “Infatti -prosegue Roberto- quando realizzammo questo progetto, come ambito territoriale di intervento pensammo proprio a Lecce a alla sua provincia. Fu quindi ovvio rivolgersi a loro, affinché Palazzo dei Celestini avesse un ruolo di coordinamento”.
L’amarezza, seppur evidente, di certo non porta ad arrendersi. Le “Ecofeste” infatti si terranno anche nel 2014, ancor più numerose di un anno fa. E Roberto si riprende l’entusiasmo mentre ce ne parla: “A primavera ricominciamo. Un anno fa arrivammo complessivamente a 41 eventi targati Ecofesta, partendo però da giugno. Adesso invece si inizia a marzo. Siamo destinati a crescere. E lo faremo, cosa molto importante, destagionalizzando”.
Dispiace però che la voglia di fare di questi trentenni salentini venga ostacolata proprio dalle istituzioni locali, che in casi simili dovrebbero invece stendere tappeti rossi. E su una possibile riappacificazione con Provincia e Unpli, Roberto non nutre molte speranze: “Con l’Unpli avevamo firmato addirittura un protocollo d’intesa! Hanno dichiarato che presto ci avrebbero comunque coinvolti… Ma quando? Ci hanno tenuti completamente all’oscuro, senza nemmeno invitarci alla conferenza stampa. Che procedessero da soli, dimostreremo la differenza tra noi e loro!”.
Infine chiediamo a Roberto cosa pensa, insieme ai suoi colleghi, del sostegno ricevuto da amici e internauti attraverso una campagna virale diffusa su Facebook. “La solidarietà online -conclude- ci ha fatto piacere. Credo che la gente abbia visto come lavoriamo, ad esempio nelle scuole. Oppure durante gli eventi, quando fino alle quattro di notte siamo con le mani nei rifiuti. Hanno evidentemente compreso la nostra passione”.
Differenziata, prodotti a chilometro zero, sensibilizzazione
Si chiamano Roberto Paladini, Ilaria Calò e Loreta Ragone: sono i nomi dei giovani ideatori, formatisi all’Università del Salento, di “Ecofesta”. Grazie alla loro professionalità e originalità è nato nel 2011 il progetto “Ecofesta Puglia”, attraverso il quale portare in Puglia una nuova filosofia green, non solo negli ambienti di lavoro, ma anche tra le feste salentine. “Si può vivere, lavorare e divertirsi. Anche una festa può essere amica dell’ambiente”, affermano dall’home page del loro sito.
Le loro iniziative ruotano attorno a tre attività: ridurre, differenziare, informare. In particolare, il loro progetto si propone di aumentare la raccolta differenziata, ridurre i rifiuti, ridurre i costi, ridurre le emissioni, sensibilizzare visitatori e cittadini, ridurre gli imballaggi con l’utilizzo di grandi formati e distribuzione alla spina.
Gli organizzatori di eventi che scelgono quindi di adottare la certificazione volontaria “Ecofesta Puglia”, accettano quindi di partecipare al “gioco”: vuol dire, quindi, che durante il loro evento si lasceranno guidare da uno staff specializzato per avere una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e l’utilizzo di formule di mobilità sostenibile. L’obiettivo infatti è quello di intraprendere un percorso con gli organizzatori per promuovere buone pratiche ambientali (ad esempio raccolta differenziata attraverso isole ecologiche, produzione di compost, informazione e sensibilizzazione, azioni di riduzione di impatto ambientale, alimenti biologici o a chilometro zero).
Stefano Manca