Il Comune di Casarano e la Provincia di Lecce si dividono sulla questione legata all’entrata in funzione del nuovo depuratore cittadino
Il Comune di Casarano contro la Provincia o, se preferite, la Provincia contro il Comune di Casarano. E la conseguenza immediata generata dalla diatriba in atto fra Ivan De Masi ed Antonio Gabellone è il rinvio dell’entrata in funzione della struttura di depurazione attesa da anni ed ora “impantanata”, è il caso di dire, nei rivoli degli scarichi.
“Da sindaco fiducioso delle istituzioni -dichiara De Masi- pensavo che il depuratore consortile di Casarano non avesse colore politico. Purtroppo devo ricredermi. Per senso di responsabilità e correttezza istituzionale abbiamo partecipato al Tavolo convocato dalla Provincia, pur nella consapevolezza che il Piano regionale di tutela delle acque, istruito, predisposto ed approvato dalla giunta dell’ex presidente Raffaele Fitto (Palese compreso), prevede come destinazione dei reflui del depuratore di Casarano il canale del Raho, contro cui, oggi, tanti scudi si sollevano. Il presidente Gabellone ha però emanato il provvedimento di sospensione della determina di autorizzazione allo scarico da parte dell’amministrazione, con un atto che di fatto sovverte la conclusione cui era giunto il Tavolo tecnico che aveva invece individuato una soluzione condivisa da tutti i rappresentanti tecnici delle Amministrazioni e delle società coinvolte. Dinanzi a questo modo di intendere la politica noi non ci stiamo -conclude il primo cittadino di Casarano- e dichiariamo in modo chiaro ed inequivocabile che andremo avanti per la nostra strada. L’impianto è già in funzione e sarà consegnato all’Acquedotto Pugliese”.
Pronta la replica del presidente della Provincia: “Ricordo al sindaco -sottolinea Gabellone- che quel Tavolo si concluse con una decisione unanime (quindi anche con la sua condivisione), per la sospensione e non la revoca della Determina di autorizzazione allo scarico delle acque in modo da consentire ad una commissione di tecnici in rappresentanza dei comuni di Casarano, Gallipoli e dell’ente Provincia di poter elaborare una soluzione che permettesse l’attivazione del depuratore di Casarano senza che anche solo una goccia d’acqua giungesse in località Baia Verde”.
Daniele Greco