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Dar voce alle emozioni

La riconquista dell’affettività emotiva della parola oggetto della quinta edizione di “MusicAbile 2009”

 

Sotto il cielo stellato di una calda domenica d’estate, tra il magnifico verde dei giardini di Villa Tamborino, si è svolto domenica scorsa il saggio conclusivo di “MusicAbile 2009”: protagonista sul palco la gioia e l’entusiasmo dei ragazzi e delle ragazze diversabili del Laboratorio condotto da Daniela Canitano, docente di Educazione musicale e Musicoterapista, e dalla musicologa e musicoterapista Adele Maruccio. Sostenuto e finanziato dalla sezione Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari) di Terra d’Otranto, “MusicAbile” attua un progetto di integrazione attraverso la musica, i suoni, i gesti e la voce rivolto a giovani diversabili.
Giunto alla sua quinta edizione il laboratorio ha avuto quest’anno come obiettivo specifico proprio l’utilizzo della voce, da cui deriva “…Nelle nostre corde!”, il titolo della serata. “La voce è uno strumento meraviglioso -sottolinea la professoressa Canitano- ma anche il più intimo e riservato. Dopo aver esplorato il corpo sonoro-musicale, i materiali e gli strumenti, abbiamo notato una vera e propria reticenza nell’uso della voce e abbiamo così pensato di far superare al nostro gruppo perlomeno questo timore scegliendo una modalità che non avesse alcuna pretesa tecnica, ma fosse piuttosto una vox gustosa, cioè una voce che desse ai ragazzi gusto e piacere nel suo uso non formalizzato, vicino alle sensazioni primarie”.
Di fronte ad un pubblico attento e partecipe, tra cui sedeva anche il ministro Raffaele Fitto, la serata si è divisa in due parti: una prima parte con le esecuzioni sonoro-musicali attraverso l’interpretazione psicomotoria di ciascuna vocale, la seconda parte invece con un racconto sulle emozioni più comuni legate ai suoni vocalici. Ci spiega Marcello Melcore, rappresentante del Sindacato Sfida (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità) e dell’Associazione Artigiani di Maglie, che cura la versione estiva dell’evento: “Con il Sindacato Sfida ci proponiamo di realizzare un’integrazione tra diversamente abili e mondo cosiddetto normale, in modo che possano conoscersi soprattutto tra coetanei, e a tal fine abbiamo deciso di portare il saggio finale del laboratorio dei ragazzi di ‘MusicAbile’ dinanzi ad una platea più ampia. I ragazzi diversamente abili non comunicano nel modo convenzionale da noi tutti utilizzato, ma non sono meno intelligenti solo perché noi non li capiamo. Proprio per questo è importante imparare a conoscere il loro modo di esprimersi e la serata di domenica ha offerto a tutti noi questa straordinaria possibilità”.