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Dalla sinistra al centro, ecco la situazione politica

Dal centrodestra nessuna ufficializzazione. Dopo la candidatura di Giancarlo Coluccia al centro, arrivano altri due nomi, quello di Daniela Vantaggiato per il centrosinistra, Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, e quello di Daniela Sodo per Galatina in Movimento.
 
Iniziano ad arrivare le prime certezze. Dopo il nome di Giancarlo Coluccia, fatto da Udc, Io Sud, Partito Socialista e Città Nuova, i partiti della coalizione di centrosinistra, Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, hanno scelto il loro possibile candidato, coscienti della necessità e dell’urgenza di un impegno serio e concreto, che possa garantire alla città un’amministrazione che si adoperi per lo sviluppo e il rilancio di Galatina, Noha, Collemeto, Santa Barbara. L’obiettivo è stato quello di individuare un cittadino in grado di cementare un’alleanza politica che ha come pietra angolare della sua azione e il buon governo della cosa pubblica. La scelta è ricaduta su Daniela Vantaggiato figura esterna ai partiti tradizionali, ma sempre presente nella vita sociale della Città con il suo costante e pluriennale impegno nell’ambito dell’associazionismo e del volontariato cattolico. Il partito Galatina in Movimento ha fatto il nome di Daniela Sodo. La decisione del Movimento si colloca nel quadro di un progetto per la città iniziato da ottobre scorso, tendente alla cura del territorio e dei problemi più urgenti di Galatina, prescindendo dal centralismo dei partiti. Nel centrodestra ancora tutto tace. A sinistra la situazione si fa incandescente. La Federazione della Sinistra di Galatina sta lavorando da circa quattro mesi alla costruzione di un tavolo politico che individui le regole e le modalità per giungere a definire una coalizione di centro sinistra credibile, coerente e il più possibile immune da forze o persone che hanno dimostrato di essere portatori dell’antipolitica dilagante. Qualcosa però non ha funzionato, tanto da spingere Apollonio Tundo e Dino Santoro, sostenitori del movimento, ad affermare: “di non essere disposti a essere estromessi e tagliati fuori dal confronto e dalla discussione, chiamati solo ad avallare scelte apparentemente democratiche, che rappresentano solo una parte dell’elettorato del centrosinistra. Troviamo irresponsabile e assurdo che davanti alla possibilità concreta di cercare un punto di unione possibile, il maggior partito della coalizione si chiuda all’indisponibilità al dialogo concedendo agli altri partiti, considerati probabilmente figli di un Dio minore, la sola possibilità di accettare o rimanere fuori”.
Paolo Antonio Franza