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D’Agata: “Zona Stesa è abbandonata a sé stessa”

Il fondatore dello “Sportello dei diritti” chiede all’amministrazione De Masi di intervenire per porre fine al degrado dell’area compresa tra le vie De Andrè, Geymonat e Briganti
 
La denuncia parte dalla segnalazione che numerosi cittadini hanno indirizzato a Giovanni D’Agata, componente del dipartimento tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”. E punta i riflettori sullo stato di abbandono in cui versa zona Stesa, spazio destinato a “verde pubblico” situato nella periferia della città in un’area compresa fra via Fabrizio de Andrè, via Geymonat e via Briganti.
“Nonostante le ripetute richieste d’intervento -spiega Giovanni D’Agata- la situazione di degrado dura ormai da diversi anni. Tanto che i residenti, nel tempo, hanno pensato bene di apportare ciascuno piccoli ed estemporanei interventi che purtroppo hanno peggiorato visibilmente lo stato della zona sia dal punto di vista estetico che della sicurezza. Tutto ciò, nonostante la zona risulti essere urbanizzata da tempo. Così come, da tempo, tale zona  avrebbe dovuto essere sistemata ed attrezzata come area pubblica ed in quanto tale destinata alla specifica funzione di “verde pubblico” la cui cura, peraltro, sarebbe già stata parzialmente affidata  in concessione a società terza,  una falegnameria, con risultati evidentemente discutibili”.
Da qui la richiesta all’amministrazione comunale per un pronto intervento “a nome anche -aggiunge D’Agata- dei cittadini residenti nella zona ormai esausti delle continue lamentele. L’area necessita di un intervento risolutivo -conclude il fondatore dello “Sportello dei Diritti”- affinché venga risolta un’annosa questione che riguarda non solo il decoro urbano ma anche la sicurezza e l’incolumità dei residenti e dei loro figli. Infatti, sono stati segnalati nel terreno tubi neri d’irrigazione privata non ben visibili, impianti elettrici in superficie, muretti a secco abusivi, vere e proprie recinzioni private realizzate anche con aiuole alte fino a 3 metri stranamente coincidenti con il perimetro di alcune abitazioni ed altro ancora. Chiediamo che anche in questo caso possa essere superata la dicotomia centro-periferia che vede troppo spesso un divario apparentemente incolmabile tra le due zone di gran parte dei centri urbani del nostro Paese e che ogni area pubblica venga resa fruibile da parte di tutti i cittadini in condizioni di parità sociale e di sicurezza”.
 
Daniele Greco