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Cretì: “Ho fiducia nella giustizia amministrativa”

Il sindaco di Santa Cesarea Terme non si schiera con nessuna delle parti, ma spiega come a suo parere il Tar di Lecce abbia agito correttamente e che spetta ora all’Ufficio Tecnico del Comune fare tutte le necessarie valutazioni
 
L’Amministrazione comunale di Santa Cesarea non può fare altro che prendere atto delle decisioni della giustizia amministrativa. Questo è in sintesi il pensiero del sindaco Daniele Cretì in merito alle due sentenze del Tar che danno il via libera alla realizzazione del megacomplesso turistico in località Serricella (“e non Porto Miggiano, come è stato erroneamente diffuso dai media”).
Sindaco Cretì, qual è la posizione dell’Amministrazione comunale in questa causa? 
Alla nostra entrata in carica, il progetto era già stato bloccato e anche l’Ufficio Tecnico non è mai intervenuto. Molto probabilmente nei prossimi giorni ci verrà richiesta la riattivazione del procedimento, ma occorre verificare se persistono ancora i requisiti per rilasciare il permesso a costruire. Dopo i verdetti di Regione e Sovrintendenza, i proprietari sono ricorsi al Tar, mentre il Comune non si è costituito per difendere i suoi atti, una scelta inusuale per un’amministrazione. Ad ogni modo, si tenga presente che questo intervento rientra nel Prg del 1993 e che proprio per l’area del Comparto 13 è stato approvato un piano di lottizzazione negli anni ’80, per il quale sono state rilasciate delle concessioni edilizie per opere di urbanizzazione. Questi stessi due piani poi sono ritenuti di interesse pubblico ed entrambi hanno scontato tutti i pareri di legge, compreso quello della Sovrintendenza. Bisogna prendere atto delle decisioni del Tar e fidarsi della giustizia amministrativa. In sostanza, se l’iter risulta corretto, l’Amministrazione non può agire. Spetta all’Ufficio Tecnico fare le necessarie valutazioni.
Non ha però timore che questo intervento possa deturpare il paesaggio naturale della sua città? 
Innanzitutto, l’eventuale struttura che sorgerà in quell’area dovrà rispettare i vincoli ambientali e paesaggistici che conserva Santa Cesarea Terme. Non si dimentichi poi del Parco Otranto-Leuca; quando la Regione lo ha istituito non ha preso in considerazione i comparti urbanistici e infatti quello della località Serricella non ricade nell’area parco; questo significa che l’ente regionale prevede per questo sito dei comparti da attuare. Secondo quanto poi mi è stato riferito, il progetto del Comparto 13 non è intensivo perché prevede molta superficie a verde, rispettando proprio le disposizioni del Prg. Dal punto di vista ambientale, anche il parere della Sovrintendenza non può considerarsi sufficiente: si è infatti espressa sulla legittimità del procedimento, ma non poteva entrare nel merito, perché all’epoca non esisteva ancora il Testo Unico dei Beni ambientali. Non si dimentichi poi che questo parere non è stato espresso nei termini previsti dalle legge.
Ma la nuova struttura inciderà positivamente sull’economia del territorio?
Santa Cesarea rimane una località a forte vocazione turistica dotata di un importante strumento strategico come le terme. Riceviamo ogni anno richieste da chi vorrebbe godersi la nostra città come turista e per questo è necessario offrire dei servizi minimi, sempre nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici della nostra città. Queste devono essere le finalità della nuova struttura. In futuro, però, vorrei si potesse rivedere il Piano regolatore per permettere a Santa Cesarea di svilupparsi lungo le due direttrici che conducono a Cerfignano e Vitigliano. Applicando la perequazione urbanistica, potremmo spostare alcune volumetrie nell’entroterra; ciò però sarà possibile solo quando lo permetterà il bilancio. 
 
Alessandro Chizzini