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Cos’è e come si pratica la mitilicoltura

La mitilicoltura è un sistema di pesca complesso in cui convivono retaggi frutto di antiche tradizioni e tecniche di allevamento assai moderne e di carattere intensivo 
 
La maggior parte degli impianti di allevamento dei mitili è situata in mare (in zone riparate, semiesposte o esposte) e nelle aree lagunari. Nella mitilicoltura pugliese si distinguono due principali sistemi di allevamento: il sistema fisso e il “Long-line” triestino (o a più ventie). Il sistema fisso, costituito da un sistema di pali tra cui sono tesi dei cavi per l’attacco delle reste, è adottato in aree lagunari (Baia di Taranto, etc) o strettamente costiere e riparate. Il sistema triestino viene utilizzato in zone parzialmente o del tutto riparate, in quanto la spinta elevata dei barili di sostentamento, in caso di mareggiate, causa notevoli ripercussioni sia sulle strutture di allevamento, sia sul prodotto appeso. 
La scelta del sito di semina riveste una importanza fondamentale nel ciclo di allevamento dei molluschi bivalvi, poiché influisce sia sullo sviluppo e crescita dei molluschi sia sulle caratteristiche di qualità igienico sanitaria del prodotto finale. I piccoli mitili, 1-3 cm, vengono inseriti all’interno di una rete tubolare di plastica, detta calza, oggi il sistema più utilizzato negli impianti di mitilicoltura, sia fissi che flottanti, per confezionare i pergolari in maniera regolare. Si ottiene così la tipica resta, la cui lunghezza può variare in funzione della profondità del fondale e del tipo di allevamento. I mitili, una volta in acqua, si fissano saldamente con il loro bisso l’un l’altro e alle maglie della rete, nella posizione più facile per la cattura dell’alimento, consentendogli così un accrescimento migliore. 
La raccolta dei mitili avviene dal momento in cui il prodotto raggiunge la taglia minima commercializzabile, che in Italia è di 5 cm. Si caricano le reste a bordo delle imbarcazioni, dove i mitili sono oggetto di  una o più operazioni a bordo effettuate manualmente o mediante l’ausilio di macchinari: sgranatura, selezionatura, lavaggio e confezionamento. Il prodotto, una volta selezionato, posto in cesti o in altri contenitori (o eventualmente confezionato in sacchi) viene deposto in coperta o stivato. Le operazioni di sbarco possono richiedere tempi e modalità diverse in funzione del quantitativo raccolto, della disponibilità del personale e della presenza o meno di macchine movimentatrici. 
Lo scarico avviene normalmente in banchina; i sacchi o i contenitori con i molluschi raccolti, vengono sollevati e trasportati, manualmente o meccanicamente, dalla barca alla banchina. Il prodotto, una volta conferito presso i punti di sbarco, viene caricato, manualmente o meccanicamente mediante nastri trasportatori, su automezzi e trasportato all’impianto di depurazione e di spedizione molluschi.
 
Fonte: www.retepescapuglia.it