Durante l’assise comunale a Maglie dello scorso 16 settembre, un animato dibattito ha coinvolto associazioni, politici e semplici cittadini. Temi privilegiati, l’emergenza ambientale e sanitaria che ha interessato il territorio in questi mesi e, ovviamente, il futuro della Copersalento
È ormai più di un anno e mezzo che, a Maglie, si parla diffusamente di emergenza diossina e allarme sanitario. Un susseguirsi di atti amministrativi, petizioni e azioni giudiziarie non ha portato ad un definizione della vicenda. Lo scorso 16 settembre il Consiglio comunale di Maglie su sollecitazione della minoranza a cui si è aggiunta la voce del consigliere Udc, Francesco Chirilli, ha celebrato un’assise monotematica aperta agli interventi del pubblico a cui hanno partecipato anche esperti e tecnici dei vari enti preposti al controllo e all’accertamento, in primo luogo, delle salubrità del territorio e delle matrici alimentari. Una presenza rassicurante quella del professor Giorgio Assennato, direttore dell’Arpa Puglia, Roberto Giua, responsabile del Servizio Aria della Direzione Scientifica dell’Arpa, accompagnata dal direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce, Corrado Denotarpietro, e dal Dirigente del servizio rifiuti, scarichi ed emissioni della Provincia di Lecce, Dario Corsini.
Il consigliere Francesco Chirilli ha cominciato puntando il dito sulla Copersalento, chiedendo che venga finalmente accertato se l’azienda, bruciando cdr negli anni passati, ha inquinato pesantemente il territorio: “Ad oggi l’unico esito è quello riferibile al luglio 2008, poi per motivi tecnici non c’è stata possibilità di ripetere il controllo. La Copersalento quindi, per la tranquillità di tutti, dovrebbe rifornirsi del cdr della Vesta di cui è certo l’incenerimento e permettere all’Arpa di ripetere gli esami fino ad oggi mai confermati”. Il senatore ha affermato che invierà al Consiglio Superiore della Magistratura il verbale della seduta per l’avvio di eventuali indagini. Le associazioni del territorio come il Coordinamento civico, per bocca di Oreste Caroppo, hanno ribadito la necessità di evitare “la riapertura dell’impianto di incenerimento di biomasse e rifiuti ma soprattutto bisogna impedire qualsiasi costruzione di un nuovo inceneritore”. Una richiesta derivante dall’approvazione proprio nei giorni scorsi di una delibera di consiglio comunale proposta dal consigliere di Forza Italia, Antonio De Iaco, mirante secondo il firmatario “a garantire una gestione pubblica di impianti complessi garantendo maggiore sicurezza per il territorio”. L’impegno del sindaco Fitto, secondo De Iaco, dovrebbe sollecitare le Ato leccesi e la Regione Puglia alla costruzione di un nuovo impianto a maggioranza pubblica. Prisco Piscitelli, membro dell’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo ne ha sottolineato la pericolosità vista la grave compromissione del territorio.
La questione Copersalento ha quindi tenuto banco tra i vari interventi e la sintesi portata dal sindaco Fitto non poteva che ricapitolare il senso di tutta la vicenda “poco chiara per colpa di chi non ha voluto inchiodare l’ex Olsa alle proprie responsabilità”. Il riferimento è stato al precedente governo provinciale che ha, in maniera confusa, gestito i risultati delle prime analisi sull’opificio. “Per quanto mi riguarda mi opporrò strenuamente a che la Copersalento riapra alle stesse condizioni preesistenti. Quell’impianto non brucerà mia più cdr”. Il professor Assennato ha quindi evidenziato che, se anche l’emergenza sanitaria è da considerarsi terminata, ciò non vuol dire che le aree inquinate siano utilizzabili. La tossicità della diossina deve essere eliminata attraverso una bonifica profonda: “Mi sento di escludere che il ciclo alimentare possa aver coinvolto anche gli operai, gli allevatori e gli abitanti del circondario, per le abitudini alimentari e lo stile di vita che contraddistingue questo territorio”.
A margine il segretario del Pd Raffaele Cesari ha comunicato all’assemblea di aver ricevuto una notifica di querela da parte del sindaco Antonio Fitto insieme Giuseppe Finguerra, componente del direttivo: “È ragionevole presumere -dichiara Cesari- che l’iniziativa sia dovuta alla battaglia politica e alle opinioni espresse dal Pd magliese che, sulla vicenda Copersalento, reclama trasparenza e rispetto delle regole”. In particolare l’affissione di un manifesto in cui il partito accusava il sindaco di aver “obbedito agli ordini della Copersalento” è stato considerato diffamatorio da Antonio Fitto. Intanto nei prossimi giorni la minoranza chiederà la discussione di un altro ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale in cui venga preso un impegno da parte del sindaco su quanto emerso dall’assise sulla Copersalento e sulla delibera per il termovalorizzatore.