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Con Vinicio Capossela nel lato “Ombra” della musica

Fa tappa a al Politeama Greco di Lecce il 6 marzo il nuovo tour del cantautore italiano 

 

Ormai praticamente di casa nel Salento, Vinicio Capossela (nella foto) passa con il suo nuovo tour teatrale anche per Lecce. Partito il 27 febbraio da Torino sul veliero della musica, Ombra. Canzoni della Cupa e altri spaventi approda con il suo bagaglio di colori scuri al Politeama Greco, il 6 marzo alle 21.30. Un viaggio iniziato quest’estate col “Polvere Tour”, quello che ha avuto tra gli ospiti sul palco anche la nostra Enza Pagliara e che ha presentato i brani dell’omonimo lato, Polvere appunto, del nuovo doppio album di Capossela, Canzoni della Cupa, e prosegue adesso con l’altro lato, il lato Ombra

Canzoni della Cupa -come ha avuto modo di spiegare l’incantato cantastorie di Calitri- mi ha dato la possibilità di declinare due concetti che sono alla base della condizione umana, la polvere e l’ombra. Lo spettacolo Polvere si è svolto all’aperto, in una specie di campo di stoppie, un’evocazione insieme ancestrale, agreste e di frontiera. Ora, al chiuso dei teatri, iniziamo ad avventurarci nella zona dell’Ombra, zona meno definita, dove il materico scompare per lasciare il campo alla proiezione dell’inconsistente. Viviamo nell’illuminazione violenta e artificiale, abbiamo perso i mezzi toni, le ombre sono fisse, nude e nitide… per questo vogliamo restituire il tremore alle ombre, la loro mobilità fragile. Perché l’ombra non ci segue, ci spinge. È lei a coprire noi calpestandoci. Perdere l’ombra è perdere l’anima… è passare dal neon accecante della vita al nulla della morte. Abbiamo bisogno della nostra ombra per farci interi. È un viaggio -continua Capossela-, un’impresa per completare il cerchio, questo riconoscimento. Una rivoluzione come fa ogni giorno la terra girando attorno al sole. L’Ombra è come una grande scatola in cui abbiamo buttato fin da bambini le cose che abbiamo temuto di mostrare. L’inconscio personale e quello collettivo stanno in questa grande scatola. Un’Ombra che non nasconde, ma rivela: sentimenti, assenze, male bestie, animali totemici, radici, proiezioni, ritrovamenti, defunti, archetipi, draghi, duplicità, governi, personalità. Ogni volta che una passione ci proietta oltre noi stessi -conclude il cantautore- essa genera un’ombra… confine labile tra luce e tenebra, tra coscienza e incoscienza”. 

Nella scaletta, con strumenti ad arco, a corde e “ombro grafi”, accanto ai brani dell’ultimo album, troveranno posto anche tanti altri noti del repertorio di Capossela, che all’immaginario del disco sono comunque legati a doppio filo perché “se non si divide il buio / si tradirà sempre la luce”. Pronti dunque a lasciarci guidare negli abissi del nostro subconscio da quel meraviglioso traghettatore di anime che è Capossela, con un unico accorgimento: spegnere gli smartphone e abbandonarsi alla magia. Info: 0832.241468; acquisto biglietti: 055.667566. 

 

Claudia Mangione