L’ultima seduta consiliare ha inasprito i rapporti tra maggioranza e opposizione sull’aumento delle aliquote Imu, sulle indennità per sindaco e assessori e sul debito fuori bilancio
Il capogruppo consiliare di opposizione Nunzio Dell’Abate lamenta il fatto che tutte le proposte formulate dal gruppo di minoranza sono state tutte rigettate e che la maggioranza ha votato la cancellazione dell’art. 18 del Regolamento Imu, approvato di recente dal Commissario prefettizio, che prevedeva l’applicazione dell’aliquota agevolata per la prima casa ai fabbricati concessi in affitto con contratto regolarmente registrato, con intuibili ripercussioni sul mercato degli affitti e sull’economia locale. “Sempre la maggioranza -spiega il consigliere- ha rimpinguato il capitolo delle indennità al sindaco ed agli assessori che adesso costano al Comune oltre 100mila euro all’anno. Ha incrementato inoltre le posizioni di dirigenza e le consulenze esterne con un aggravio di circa 30mila euro; ha aumentato le spese di funzionamento degli uffici e di illuminazione pubblica per altre 30mila euro”.
Ma Dell’Abate punta il dito anche sul riconoscimento di un debito fuori bilancio che supera 200mila euro. “Il debito -dichiara il consigliere- proviene da una sentenza di condanna, ma ha taciuto che nel giudizio l’Amministrazione non si è difesa, è rimasta contumace, in poche parole se ne è infischiata. E sapete di quale Amministrazione si tratta? La seconda Amministrazione Coppola, basta leggere la citazione in causa notificata in Municipio il 5 settembre 2006. A ricorrere contro il Comune, per delle opere pubbliche eseguite, è una cooperativa in liquidazione coatta, quindi un soggetto giuridico che, se opportunamente contattato, sarebbe addivenuto a più miti consigli. Ma vi è di più! Senza una nostra difesa, il magistrato ha dimezzato le pretese della Cooperativa, figuriamoci se ci fossimo difesi”. Il capogruppo di minoranza si chiede inoltre che se avessero fatto causa personalmente all’ingegnere Coppola, per una somma così elevata di danaro, se ne sarebbe ugualmente infischiato o sarebbe corso subito da un avvocato, rimanendo sulle spine sino alla decisione del giudice?
“Nella precedente amministrazione, nello scorcio di mandato da assessore al Contenzioso -conclude Dell’Abate- mi ritrovai a fare i conti con un fardello di cause lasciateci dal governo Coppola, risultato di una politica poco accorta alla gestione delle controversie e alla adozione di atti di indirizzo finalizzati a evitare il ricorso al magistrato e a contenere i costi, ma soprattutto un andazzo veramente inconcepibile a rimanere contumaci”.
Giovanni Nuzzo