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Lodo Mta, la prima rata rinviata di un anno

Il Comune ha chiesto e ottenuto di rinviare il pagamento della prima rata di 172mila euro a causa della proroga del contratto con la società mista 
 
La Giunta comunale ha stabilito di rinviare di un anno il pagamento del lodo arbitrale a favore della Mta. Si tratta della conclusione della vicenda che risale al 2008: i tre giudici arbitri decisero che la società mista affidataria del servizio di parcheggi e della gestione del megaparcheggio della via di Otranto (nella foto) era stata in qualche modo penalizzata dal comportamento dell’Amministrazione che non aveva dato seguito a quanto stabilito nella convenzione. 
Una serie di problemi erano stati evidenziati dalla società mista appena subentrata nella gestione: ad esempio, dal 1° settembre 2002, quando la società aveva assunto il servizio, le macchinette e le attrezzature di riscossione delle tariffe non erano pronte.  Anche posti per la sosta molto richiesti come gli stalli di piazza Aldo Moro erano inutilizzabili a causa della presenza delle fioriere. Altro punto dolente,  il megaparcheggio, che ha avuto una tariffazione differente rispetto a  quella definita nel capitolato. Problemi che a parere dei vertici della società mista aveva impedito la crescita e il consolidamento: i giudici quindi, nel 2008, quantificarono in 172mila euro oltre interessi legali la somma di risarcimento a favore della partecipata. 
Il Comune di Maglie, preso atto della sentenza, aveva chiesto nei mesi scorsi di poter rateizzare il debito, annullando gli interessi legali. Il direttore Angelo Martina, pur accettando di rateizzare la somma in tre versamenti, con scadenza 30 giugno 2012, 30 giugno 2013 e 30 giugno 2014, respinse l’ipotesi di rinunciare agli interessi. Nel marzo di quest’anno l’amministrazione ha comunicato alla Mta la proroga del contratto al 31 dicembre 2012 e chiedendo di rinviare anche la scadenza del pagamento della prima rata di un altro anno, cioè al 30 giugno 2013. Una possibilità accettata dai vertici della Mta che però porterà alla maturazione di altri interessi come segnalato in Consiglio comunale dal capogruppo Pd, Raffaele Cesari: “Gli interessi da corrispondere alla società mista configurano, a nostro parere, danno erariale. Senza tenere conto che gli interessi in uscita non trovano posto nei bilanci dell’ente”.