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Coldiretti premia “Le Costantine” di Casamassella

La Fondazione salentina sì è imposta all’Oscar Green 2010 nella speciale categoria “Sviluppo Locale”
 
Un’oasi di pace immersa in 33 ettari  di boschi, uliveti, macchia mediterranea e campi coltivati, a 5 km dal mare di Otranto. È questa la paradisiaca descrizione della Fondazione “Le Costantine” di Casamassella, protagonista dell’Oscar Green 2010, annuale appuntamento della Coldiretti Giovane Impresa che premia le idee più originali e innovative per promuovere la filiera agricola italiana. La fondazione della frazione del comune di Uggiano La Chiesa sì è imposta nella speciale categoria Sviluppo Locale per la quale si sono confrontate esperienze più significative di crescita e valorizzazione socio-economica del territorio, a partire dalla produzione agricola e dalla multifunzionalità delle imprese. 
Soddisfazione e orgoglio per la presidentessa Maria Cristina Rizzo: “La Fondazione ‘Le Costantine’, costituita nel 1982 per volontà della nobildonna Giulia Starace e di sua cugina Lucia De Viti De Marco, rispecchia a pieno quanto descritto nella categoria Sviluppo Locale. Nostro scopo è stato quello di istituire un centro di attività agricola, artigianale e pedagogica per favorire una sana crescita intellettuale e morale della comunità locale e incoraggiare i giovani a operare nel paese natio con dignità e serenità. Questo premio regionale, che ci consente di accedere alla selezione nazionale, ci rende felici e ci fa capire che la strada intrapresa dalle due donne è quella giusta e cioè agricoltura biologica e l’uomo al centro dell’universo; tutto ciò che ruota attorno ad egli, cioè, deve garantire equilibrio, armonia, serenità dell’essere vivente nel contesto dell’universo in cui ci muoviamo. A noi spetta il compito di portare avanti la loro mission”. Un fine nobile e di altissimo profilo quindi, che fa emergere la considerazione de “Le Costantine” come un luogo retto da principi che muovono a garantire il benessere psico-fisico dell’uomo nella sua accezione più ampia; questo grazie allo sviluppo della creatività che può permettere la pratica dell’artigianato. “Il mio grande orgoglio -conclude la Rizzo- è quello di proseguire, da donna, il lavoro una Fondazione creata e portata avanti nel tempo da donne di altissimo profilo e lungimiranza, e questo per me rappresenta una motivazione in più”.
 
Alessandro Chizzini