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Cinque Vele, premio speciale a Lecce, Miglietta: “La nostra costa in un percorso di crescita culturale”

Legambiente e Touring Club hanno premiato anche il Comune di Lecce

Non solo Nardò e Porto Cesareo hanno rappresentato il Salento nell’assegnazione delle Cinque Vele avvenuta questa mattina a Roma. Il Comune di Lecce, infatti, insieme ad altre realtà italiane, ha ricevuto, sempre da Parte di Legambiente e Touring Club Italia, un particolare premio che rappresenta la novità di quest’anno: le buone pratiche di gestione della costa assegnate alle migliori esperienze che amministrazioni pubbliche, enti o imprenditoria privata hanno messo in atto.

Il Comune di Lecce è stato così premiato nella categoria “Integrità del territorio”, con questa motivazione: “Per il percorso condiviso tra amministrazione pubblica, associazioni e cittadini che ha portato al masterplan per la rigenerazione delle marine di Lecce”.

Alla cerimonia di premiazione l’Amministrazione comunale ha partecipato da remoto con l’assessora alle Politiche urbanistiche e alla valorizzazione delle marine Rita Miglietta.

“Ringrazio Legambiente e Touring Club per l’attenzione verso il percorso – dichiara l’assessora Miglietta – che abbiamo intrapreso nelle marine. Quello che l’Amministrazione comunale ha fatto fin dall’inizio di questo mandato è stato inserire la costa di Lecce dentro un percorso di crescita culturale per far emergere di questi 20 km di costa i valori collettivi. Ci sono due obiettivi dell’agenda 2030 ai quali ci siamo ispirati: quello che vede gli enti pubblici impegnati ad accrescere la consapevolezza istituzionale sulle nuove questioni ambientali e quello che che fa riferimento al diritto alle aree verdi che noi abbiamo traslato nel diritto al mare. La nostra costa è stata, in un lunghissimo arco temporale, molto sacrificata da fenomeni di abbandono, di abusivismo edilizio diffuso, ma abbiamo in questi 20 km di costa 5 siti di interesse comunitario, un sistema di torri costiere, esempi di archeologia industriale, testimonianze della bonifica, boschi, dune, lagune costiere. Abbiamo cercato di mettere a sistema questi valori paesaggistici in una visione di lungo respiro che la nostra costa non ha mai avuto. Grazie al CIS, stiamo provando a costruire uno sviluppo locale duraturo che veda nel turismo non qualcosa di aggressivo ed estemporaneo ma una leva di crescita sostenibile”.

“Per noi -ha concluso l’assessora- è un percorso molto faticoso. Non è facile convincere la comunità locale che i risultati si vedranno nel corso dei prossimi anni, ma ce la stiamo mettendo tutta. Programmando e pianificando in maniera integrata, abbiamo scoperto che sulla nostra costa ci sono delle pericolosità idrauliche e geomorfologiche molto elevate. Non lo sapevamo prima. C’è l’innalzamento del mare, c’è l’erosione costiera. Non si possono costruire dei valori collettivi di protezione della natura e della storia senza mettere in sicurezza le comunità locali. Avere un approccio attivo rispetto alle emergenze e pericolosità ambientali è essenziale, diversamente anche l’impresa turistica rischia di essere estremamente fragile, come ci ha dimostrato di recente l’alluvione in Emilia Romagna”.

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