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Castellino e la politica del do ut des

La “Mediterranea Castellino” rilancia: il Comune di Nardò riapra temporaneamente la discarica, in cambio avrà un’opera pubblica 
 
Mentre i neretini si godono gli ultimi scampoli d’estate, comodamente crogiolati al sole di agosto o a mollo nelle limpide acque delle marine, c’è chi pensa al loro futuro, prospettando opere pubbliche, piazze, impianti sportivi, parchi pubblici, ecc. Tali progetti hanno tuttavia una provenienza insolita, che non ha mancato di mettere in allarme alcuni settori dell’opinione pubblica. Le suddette proposte, infatti, non sono state avanzate dall’amministrazione comunale, bensì dalla società che gestisce la discarica cittadina. 
Si torna a parlare di Castellino, dunque. La “Mediterranea Castellino Srl”, attraverso il geometra Gino Pittini, ha sottolineato come ad oggi si continui “a pagare il processo di biostabilizzazione del rifiuto, mai entrato in esercizio, in contrasto con l’utilizzo della discarica di Castellino che con quel materiale potrebbe procedere al livellamento della superficie, così come si è cominciato ad eseguire”. La nuova proposta consiste quindi in una riapertura della discarica al solo rifiuto biostabilizzato (quindi inerte e senza odore). Ciò consentirebbe di livellare le depressioni ancora presenti, portando alla chiusura definitiva di Castellino. In cambio, la “Mediterranea Castellino Srl” si impegnerebbe a realizzare un’opera pubblica necessaria alla città. Insomma, è il vecchio e mai desueto metodo del do ut des. 
Una proposta allettante, che ad oggi, almeno sul piano ufficiale, non ha incontrato pareri positivi. Da Palazzo Personè non è giunta alcuna risposta: se ciò sia da imputare a tempi di meditazione o ad una scontata preclusione o, più probabilmente, al periodo feriale, non è dato saperlo. L’unica risposta politica è pervenuta da alcuni consiglieri comunali di opposizione. In un comunicato stampa diramato nei giorni scorsi, Salvatore Donadei, Adriano Muci e Oronzo Capoti hanno espresso il loro totale dissenso: “Il legale rappresentante della ditta -hanno sostenuto i tre- con questa richiesta, dimostra uno scarso rispetto per Nardò ed i suoi cittadini, che sono assolutamente stufi di questi tentativi, che ogni tanto ritornano, di riproporre in qualche maniera la ‘questione Castellino’: sul punto osta anche un problema serio di immagine della città, che ha dato tantissimo in passato e che non sopporterebbe più un altro sacrificio, quale quello impudentemente richiesto. Vale la pena ricordare, nella circostanza, che la società che oggi avanza simile scellerata richiesta, nella persona del suo legale rappresentante, risulta fortemente inadempiente, dal punto di vista contrattuale, se è vero, come è vero, che alcuni impegni sottoscritti, quali ad es. la realizzazione di una “bretella” per ovviare al problema del passaggio dei mezzi pesanti nel centro urbano ovvero il pagamento delle royalties, non sono stati mai mantenuti”.
Dunque un no secco, che esclude ogni possibilità di discussione. La parola ora passa alla maggioranza che, come detto, non ha fatto pervenire alcuna risposta. In un recente passato, il sindaco Antonio Vaglio si è dimostrato persino pronto a scendere in piazza contro qualsiasi ipotesi di riapertura della discarica. Riusciranno le nuove proposte della “Mediterranea Castellino Srl” a smuoverlo dalle vecchie posizioni? Nardò attende una risposta. 
 
Alessio Palumbo