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Caso Tributi Italia, tutto risolto. O quasi

Trovata una soluzione temporanea per la riscossione dei tributi. Ora bisogna pensare al futuro

 

Quando si parla di tasse sono quasi sempre note dolenti. A Nardò, tuttavia, le note oltre ad essere dolenti sono anche confuse. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, riassumendo in breve quanto è successo nelle ultime due settimane.
Il 30 novembre, la Commissione Ministeriale delle Finanze ha stabilito la sospensione della Tributi Italia Spa dall’Albo dei riscossori. In base a tale delibera, questa società non potrà più incassare neanche un euro per conto dei Comuni italiani. Si tratta di un evento per molti versi annunciato, ma che ha colto di sorpresa la gran parte delle amministrazioni comunali convenzionate con la Tributi Italia. La vicenda ha riguardato anche Nardò.
Già in passato, con l’esternalizzazione del servizio di riscossione delle tasse, erano sorti numerosi equivoci e problemi. La situazione sembrava, almeno in parte, tornata sottocontrollo, con il passaggio del servizio dalla San Giorgio alla Tributi Italia. In realtà, come dimostrano gli accadimenti di queste settimane, si è passati dalla padella alla brace. Diffusasi la notizia della sospensione della società dall’albo, in città è serpeggiato il panico. Gli uffici comunali, i commercialisti, i sindacati sono stati tempestati da richieste di chiarimenti: a chi pagare? In che modo? Nessuno, sul momento, è riuscito a dare risposte certe, contribuendo in tal modo ad incentivare dubbi ed incertezze.
Come al solito poi, la politica c’ha messo del suo e sono volate le accuse e le difese da una parte e dall’altra. Evitando la cronistoria di tutte le polemiche, delle prese di posizione e degli sfoghi personali, sin da subito le diverse fazioni hanno concordato la necessità di recuperare tutti i crediti dovuti dalla Tributi Italia, provvedendo al contempo ad istituire un sistema di riscossione provvisorio capace di garantire alle casse comunali la ricezione diretta dei tributi dovuti dai cittadini. Il sindaco Antonio Vaglio ha cercato di prendere tempo, nonostante le sollecitazioni interne ed esterne alla maggioranza, e dopo vari tira e molla, proposte e controproposte, ha  infine emesso un’ordinanza con la quale ha intimato alla Tributi Italia Spa di riversare con effetto immediato presso la Tesoreria Comunale tutte le somme riscosse e/o dovute a qualsiasi titolo, interdicendola, inoltre, dalla riscossione di qualsiasi altro tributo. Ai neretini, infine, è stato chiesto di procedere al pagamento delle imposte attraverso appositi conti corrente postali.
La situazione potrebbe dirsi risolta, almeno in teoria. Sul piano pratico rimane la necessità di informare accuratamente la cittadinanza e di controllare scrupolosamente che questa empasse transitoria non divenga causa di gravi perdite per le casse di Palazzo Personè. Passato il momento di emergenza sarà poi necessario rivedere quanto successo e riconsiderare l’opzione di esternalizzare nuovamente il servizio. I problemi arrecati all’Amministrazione comunale prima dalla San Giorgio e ora dalla Tributi Italia non sono stati di poco conto; e allora, meglio un servizio comunale, un po’ più dispendioso, o un servizio affidato ad una società privata, forse meno gravoso dal punto di vista organizzativo, ma più rischioso? La parola agli amministratori.

 

Alessio Palumbo