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Braccio di ferro nella maggioranza a Palazzo Orsini

“La Giunta? Bisogna rispettare i patti”: pare al capolinea la luna di miele tra le forze della coalizione di maggioranza 
 
“Mai vendere la pelle dell’orso prima d’averlo ucciso”, recita un vecchio adagio. La concertazione tra le forze della maggioranza sembrava essere una passeggiata. Tutti a ripetere che non c’era “nessunissimo problema”, tutti a dichiarare amicizia e concordia. Accade poi di sedersi al tavolo e di doversi confrontare con richieste inaspettate che hanno fatto slittare di giorno in giorno la sospirata firma dell’accordo di governo. 
Sabato scorso il secondo incontro che aveva fatto sperare al punto che erano tutti convinti di incontrarsi il 10 maggio per la firma. “Si è fatto un importante passo avanti”, ripetevano all’unisono. Invece lunedì mattina si è scompaginato tutto, anche gli accordi ribaditi nel sabato precedente. Insomma i conti non tornano, anche se l’ordine di servizio è “bocche cucite”. I ben informati giurano che “sono stati traditi gli accordi pre-elettorali”. In buona sostanza il sindaco Giancarlo Coluccia (nella foto), per ragioni di equilibri politici nella sua area, avrebbe chiesto, ai partiti che lo hanno sostenuto, sacrifici che cambierebbero la composizione della Giunta. In conseguenza, lo schema dei due assessorati a testa: due all’Udc, due al Psi, due da dividere tra Io Sud e Polis, verrebbe meno e salterebbe la presidenza del Consiglio a Giuseppe Spoti. Il Psi è “fermo sugli accordi pre-elettorali”. Udc e Io Sud si dicono tranquilli e certi che le caselle andranno al loro posto “se vogliamo dare stabilità alla città”. 
Chi farà un passo indietro? Perché è del tutto evidente che qualcuno, se si vuol dar vita alla nuova amministrazione targata Coluccia, dovrà cedere qualcosa. Io Sud e Polis hanno messo sul tavolo i nomi di Augusto Calabrese e Marco Lagna, ma non è escluso che si punti su un assessore tecnico. Al momento son divisi tra il “far vincere la meritocrazia”, cioè gratificare i più votati, e la necessità di “accontentare” i supporter. Salvatore Ruggeri minimizza la mancata firma dell’accordo tra le forze di maggioranza e riconduce tutto alla normale discussione politica. “Non c’è nessun problema -precisa Ruggeri-, Galatina avrà presto la sua Giunta. La commissaria cittadina, Lilli Villani, sarà l’assessore dell’Udc. È una persona che ha lavorato con serietà e competenza per il partito e darà un prezioso contributo alla squadra di Governo. Sul resto stiamo ragionando”. Nessuna conferma sulle indiscrezioni che davano per certo l’assessorato a Giuseppe De Matteis. Il toto assessori vede in pole position: Lilli Villani (Udc), Marco Lagna (Io Sud), Augusto Calabrese (Polis), Giuseppe Corciulo (assessore tecnico per il Psi), Antonio Garzia (Psi). Nel caso della Villani, non ci dovrebbero essere sorprese essendo stata confermata dallo stesso Ruggeri, mentre sulle altre nomination ci sono ancora margini di cambiamento. 
Il discorso sulle deleghe è ancora tutto da affrontare ed è strettamente connesso a quello che ogni partito riuscirà ad “aggiudicarsi” in termini di posti nel Governo e nel sottogoverno. Il primo Consiglio comunale dovrebbe essere fissato tra il 18 e il 20 maggio e comunque non oltre il 23 maggio. Grande attesa per l’ingresso ufficiale della nuova macchina amministrativa. Intanto gli alunni del Primo Circolo didattico “M. Montinari”, hanno chiesto al sindaco, Giancarlo Coluccia, di poter partecipare al primo Consiglio comunale. Insomma, le forze politiche sono in tutt’altre faccende affaccendate, ma gli innocenti bambini sono desiderosi di partecipazione democratica e aperta. 
 
Maddalena Mongiò