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Biomasse a Casarano? No, grazie

Continua la protesta contro il progetto della centrale Heliantos 2 voluta da Italgest: associazioni e cittadini scenderanno in campo sabato prossimo per contestare la costruzione dell’impianto 
 
Le biomasse agitano ancora il sonno dei cittadini e degli amministratori di Casarano. Il progetto Heliantos 2 voluto dalla Italgest sul territorio comunale rischia di creare turbolenze dalle conseguenze difficilmente prevedibili nel prossimo futuro. Già sabato prossimo il coordinamento comunale “No alla Centrale” ha proclamato uno sciopero generale cittadino per scongiurare la sempre più probabile realizzazione dell’impianto. 
La manifestazione partirà alle 9.30 dal raduno in piazza San Domenico e continuerà con un corteo nella strade e piazze del centro, per poi concludersi, sempre in piazza San Domenico, con interventi di esponenti di associazioni, comitati e amministrazioni. A scendere in campo in queste ore febbrili che hanno portato all’azzeramento delle deleghe da parte del sindaco Ivan De Masi proprio a causa del progetto dell’opificio è ancora una volta un casaranese doc, il dottor Giuseppe Serravezza, presidente provinciale della Lega per la Lotta contro i Tumori, il quale ha inviato una lettera aperta al presidente Nichi Vendola. “Mi faccio portavoce di tantissimi cittadini ed associazioni del Salento, per esprimerle la più viva preoccupazione ed il più profondo disagio per gli ultimi sviluppi della questione della centrale a biomasse Heliantos 2 proposta a Casarano da Italgest”. Per Serravezza ciò che è accaduto alla Conferenza dei Servizi tenutasi a Bari il 18 novembre alla quale, secondo l’oncologo casaranese, “andando contro la legge, è stata vietata da zelanti funzionari e da poliziotti la partecipazione delle associazioni accreditate lascia presagire, a breve termine, nonostante le riserve ed i pareri negativi espressi da alcuni enti, un esito favorevole alla realizzazione dell’impianto. Spiace dover constatare che si tratterebbe di un caso unico, dal momento che finora nessun progetto simile in provincia di Lecce (vedi Lecce, Cavallino) è stato approvato, stanti le forti critiche espresse da Arpa, Asl e riguardanti le pesanti ripercussioni sull’ambiente e sulla salute dei cittadini”. 
La storia dell’impianto a biomasse di Casarano non nasce ieri, ma si trascina da più di 3 anni: “Dopo la bocciatura di Heliantos 1 a Lecce -scrive Serravezza- Italgest si è mobilitata con tutta la sua potenza economica e di condizionamento delle sedi istituzionali, politiche e mediatiche, ad ogni livello, nel tentativo disperato di imporre ai casaranesi ed ai cittadini dei paesi limitrofi la centrale Heliantos 2. Purtroppo non sono bastate a fare desistere Italgest dal suo folle progetto le forti e continue manifestazioni organizzate dai cittadini, né le 7.500 firme contrarie finora raccolte, né gli autorevoli giudizi di tecnici e ricercatori liberi ed indipendenti”. Serravezza sottolinea al presidente Vendola che il sindaco Ivan De Masi non ha voluto attuare un gesto di responsabilità “che scongiuri risvolti drammatici per una vicenda che non sarebbe mai dovuta cominciare. Noi non lasceremo passare un simile progetto e le annunciamo che, a partire da oggi, inizieremo una mobilitazione (peraltro già avviata col presidio presso il Comune di Casarano, in occasione della Conferenza dei Servizi) che coinvolgerà non solo Casarano, ma tutti i cittadini e le associazioni portatrici di interessi diffusi della nostra provincia, per chiedere alla Regione Puglia di mettere la parola ‘fine’ al progetto della centrale Heliantos 2, come ad ogni altro progetto del genere in provincia di Lecce”.