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Beati i miti

Domenica  1° maggio Benedetto XVI ha proclamato beato Giovanni Paolo II. Echi di gioia per il lieto evento anche dal Salento, dove il papa polacco venne in visita nell’ottobre 1980 (a Otranto) e nel settembre 1994 (a Lecce), stabilendo con le nostre comunità un legame profondo e duraturo. I momenti più significativi delle due visite pastorali in Terra d’Otranto nei ricordi di due testimoni diretti di quegli eventi, don Quintino Gianfreda e il professor Nicola Paparella 
 
“La beatificazione di Giovanni Paolo II ha dato alla Chiesa in Italia un rinnovamento nello slancio missionario dell’evangelizzazione, per essere veramente sale e luce del nostro Paese”.  Sono le parole del cardinale arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana monsignor Angelo Bagnasco, rilasciate a Radio Vaticana e riprese dall’Osservatore Romano poco dopo dell’evento che molti fedeli del servo di Dio Karol Wojtyla attendevano: la beatificazione di Giovanni Paolo II. Domenica mattina Roma e la Città del Vaticano sono state letteralmente invase da centinaia di migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo, giunti nel cuore della cristianità per assistere alla celebrazione liturgica dell’elevazione agli onori dell’altare del papa venuto dall’Est. Di un uomo che nell’immaginario collettivo è già “santo”, ancor prima delle attribuzioni e delle prassi dettate dal rigido canone. 
Un processo aperto ufficialmente il 28 giugno 2008 dal cardinale Camillo Ruini, vicario generale per la diocesi di Roma, e che già il 2 aprile 2007, esattamente due anni dopo la morte, condusse Karol Wojtyla al rango di Servo di Dio, a conclusione della prima fase diocesana di canonizzazione.
Le risultanze dell’indagine diocesana passarono così alla Congregazione per le Cause dei Santi, dopo un iter giuridico-procedurale che ha interessato 130 testimoni che con le loro deposizioni hanno segnato tappe importanti per il processo di beatificazione. Due anni dopo, le segnalazioni di presunti miracoli al vaglio della Congregazione sono già 251 ed il 19 dicembre del 2009 papa Benedetto XVI con proprio decreto attesta le virtù eroiche di Karol Wojtyla intanto proclamato venerabile.
Data storica nel processo di canonizzazione è il 14 gennaio 2011 quando papa Ratzinger promulga il decreto che attribuisce un miracolo all’intercessione di Giovanni Paolo II. Secondo quanto riportato dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, cardinale Angelo Amato, si tratta della guarigione dal morbo di Parkinson (la stessa malattia di cui ha sofferto Giovanni Paolo II) di suor Marie Simon-Pierre, guarigione avvenuta il 2 giugno 2005 e che la religiosa francese attribuisce all’intercessione del pontefice polacco. Perché Karol Wojtyla possa essere proclamato santo occorre il riconoscimento di un altro miracolo, e l’evento dovrà essere valutato con lo stesso iter e la stessa “severità” del primo. La santificazione autorizzerà il culto verso Giovanni Paolo II ovunque vi sia una comunità di credenti. 
Il suo pontificato sarà ricordato tra i più lunghi nella storia della Chiesa di Roma. In 27 anni Giovanni Paolo II ha scritto 14 encicliche, proclamato 500 santi e 1.350 beati, percorso 1.163.862 chilometri in aereo, compiuto 104 viaggi apostolici e 146 visite pastorali. E per due volte ha fatto visita nella nostra provincia. La prima fu il 5 ottobre del 1980 quando il pontefice fu ospite a Galatina e ad Otranto;  la seconda il 17 e 18 settembre del 1994 quando Karol Wojtyla fu ricevuto a Lecce (in un gremitissimo stadio “Via del Mare”) dall’allora arcivescovo cosmopolita monsignor Cosmo Francesco Ruppi. “Non dimenticherò mai quella mattina del 17 settembre -ha confidato qualche tempo fa l’arcivescovo emerito di Lecce a “pontifex-roma”-. Il Papa doveva celebrare messa, andai a cercarlo in camera e non ci stava. Lo trovai in cappella, dove mi dissero che stava da molto tempo, anche ore, e in ginocchio, con il rosario in mano. Rimase assorto, assente e neppure si accorse della mia presenza”. 
 
Daniele Greco