L’Aduc denuncia il transito notturno di veicoli non autorizzati per le vie del centro storico
Siamo alle solite. Per il capoluogo salentino la bella stagione non è foriera solo di turisti e grande caldo ma anche di problemi di convivenza. Puntualmente l’estate riporta per le strade il popolo della notte, che anima le vie del centro di Lecce con la “movida” di pub e locali notturni. E puntualmente arrivano le lamentele di chi al centro storico ci risiede e vorrebbe anche dormire (musica e mojito permettendo).
L’ultima lamentela in ordine di tempo arriva dall’Aduc, l’Associazione per i diritti dei consumatori e dei cittadini, e riguarda sempre le cattive abitudini notturne degli avventori dei locali in centro. Questa volta, però, sotto accusa non ci sono gli assembramenti chiassosi per le strade o l’alta musica dei pub, ma la circolazione di autoveicoli e scooter in orari notturni. Tra le cattive usanze del popolo della notte, infatti, c’è quella di accedere ai luoghi del divertimento con i propri mezzi motorizzati, in barba al divieto di transito dopo le 23 vigente in quasi tutto il centro storico.
“La mattina devo essere già in piedi alle 7 per andare al lavoro. Non posso permettermi di rimanere sveglio fino alle 3 per colpa del chiasso delle auto che mi passano sotto casa”, si lamenta A. G., avvocato di 56 anni, residente nei pressi di piazzetta Santa chiara, una delle zone più trafficate. Dello stesso avviso anche, G. S., casalinga di 44 anni, residente pochi isolati più avanti: “Le strade del centro sono piccole. Il passaggio di un auto o di un motorino rimbomba in maniera molto fastidiosa. Queste strade di notte sono ormai più trafficate dei viali durante il giorno”.
A raccogliere queste e altre segnalazioni di cittadini svegliati dal rumore del transito notturno ci ha pensato l’Aduc, che ha deciso di intervenire inviando un comunicato a mezzo stampa: “È desolante dover constatare che in zone destinate, dopo un certo orario, al traffico pedonale sorgano problemi per l’incolumità delle persone. Non è raro, infatti, sentire qualche litigio tra i pedoni e gli automobilisti che cercano di farsi largo nelle strade piene di gente. Alcuni avventori dei locali del centro città ci hanno segnalato che è raro vedere i vigili urbani in centro a fare le multe e che queste sono limitate alle sole macchine in sosta in quanto, a dire dei nostri tutori dell’ordine, ‘intralcia il traffico’! Interventi saltuari e non coordinati, volti, evidentemente, solo a far cassa!”.
Come si evince dallo stralcio del comunicato, le lamentele non giungono solo dai residenti, ma anche dagli stessi proprietari di locali e pub, preoccupati per i disagi e l’incolumità dei propri avventori. È facile anche intuire chi è il principale destinatario del comunicato. Aldilà di qualche cittadino-lettore-trasgressore, sensibilizzato dalla lettura di questa nota, è piuttosto esplicito, infatti, l’invito a estendere la vigilanza delle forze dell’ordine nel centro durante gli orari di chiusura.
Sulla vicenda è rilevante aggiungere un particolare un po’ grottesco. Un dettaglio all’italiana, ancor di più, malato di quel fatalismo meridionale che sembra perseguitarci e di cui noi non possiamo fare a meno, capace di ridurre in un’accidiosa inerzia tutte le belle idee e la buona volontà. Il dettaglio è l’occhio miserevolmente spento delle decine di telecamere (nella foto) che dovevano “sigillare” il centro storico ai non autorizzati con una supervisione infallibile. Costruite anni or sono per rendere invalicabile la ZTL di Lecce, dopo essere state tacciate dai più apocalittici come un mezzo orwelliano di violazione della privacy, ancora rimangono lì buone ad aspettare che qualcuno decida di attivarle.
Giorgio De Matteis