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Attenti a quell’aria

I dati delle centraline per il monitoraggio dell’aria segnalano continui picchi di sforamento di Pm10

 

Che cos’è quella cosa tanto invisibile e leggera, quanto fondamentale per la vita degli esseri viventi? L’indovinello, forse un po’ ingenuo, serve a introdurre un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti noi, quello sull’aria. Più sporca è, più ci fa male. Ma il problema è che l’aria sporca non la vedi, perché è invisibile, non te la senti addosso, perché è leggera, ed è difficile rendersi conto di quanto i nostri stili di vita ce la rendano irrespirabile. Così il problema dell’inquinamento dell’aria rimane una notizia sentita al telegiornale, tra un boccone di pastasciutta e un bicchiere di vino.
Poi ci sono certe giornate, come quelle delle ultime settimane a Lecce ad esempio, che lo scirocco, il cielo plumbeo, il fiato corto e magari un pizzicorino alla gola ci danno l’impressione più evidente che qualcosa non va nell’aria che respiriamo. Allora ci guardiamo intorno per strada e basta un’occhiata per rendersi conto della quantità di fumi di scappamento (quelli si che si vedono) che escono dalle auto bloccate nel traffico sul viale sotto casa. E forse in quel momento un pizzico di angoscia sale su.
L’aria che respiriamo non è buona. Senza aspettare di accorgersene con l’aria pesante dello scirocco, lo dicono i dati: 23, 16, 2, 6, 20. Non sono i numeri dell’estrazione del lotto, ma le volte che le centraline per il monitoraggio dell’aria collocate a Lecce hanno rilevato lo sforamento dei limiti consentiti di Pm10, ossia le polveri sottili prodotte dai gas di scarico delle auto (ma non solo).
Il limite di presenza di Pm10 nell’aria è di 50 mg, che non vuol dire che al di sotto di questa soglia l’aria sia buona, ma che entro questi limiti i danni alla salute umana sono contenuti.
Nel dettaglio, l’elenco dei dati segnala che la centralina posta in via San Pietro in Lama ha registrato dall’inizio dell’anno per ben 23 volte lo sforamento del valore limite di Pm10. Tutto sommato, nulla di sorprendente considerando che si sta parlando di viale Grassi, una delle strade più congestionate. La seconda zona più inquinata di Lecce risulta essere il quartiere Santa Rosa. La centralina posta in via Garigliano ha superato per 16 volte il limite. La centralina posta nei pressi di Piazza Palio, invece, ha registrato 6 volte lo sforamento del limite, mentre le cose vanno meglio in piazza Libertini, dove se ne contano solo un paio.
Questo per quanto riguarda il Pm10. Perché vale anche la pena ricordare che le misurazioni, infatti, vengono effettuate sullo standard del Pm10, escludendo (perché più difficili da effettuare con le strumentazioni a disposizione) le rilevazioni di Pm2,5 e Pm1, ossia le polveri sottili ancora più piccole del Pm10 e di conseguenza più subdole e più dannose.
Non è bello e soprattutto non è facile parlare su questi argomenti senza creare allarmismi. Ma quando si ha a che fare con qualcosa che non vedi e che non senti, ma che respiri e che se è sporco fa molto male alla salute, ogni tanto è bene farlo, per rinfrescare un po’ la coscienza civica a chi prende l’auto anche per fare il giro dell’isolato e per ricordare i propri doveri a chi scalda una poltrona per risolvere questi problemi e non lo fa.

 

Giorgio De Matteis