Il sindaco di Poggiardo presenta la stipula di una convenzione con una ditta specializzata in nel delicato e complesso processo di smaltimento dell’amianto
Il comune salentino è stato sicuramente uno di quei centri che più di altri ha affrontato direttamente l’emergenza rifiuti che per anni ha investito il territorio e non ancora del tutto debellata. La sensibilità verso questa problematica, così cresciuta nel tempo, ha spinto l’Amministrazione comunale di Poggiardo, così come altre realtà comunali locali, a impegnarsi nell’affrontare la più delicata e specifica tematica relativa allo smaltimento dell’amianto. “Un problema del genere -spiega il sindaco Silvio Astore– non può rimanere inosservato, tenendo conto della eccezionale diffusione nell’ambiente di questo minerale, delle gravi conseguenze alla salute che esso può determinare e delle difficoltà che si incontrano per il suo smaltimento e la sua definitiva eliminazione. Attualmente, infatti, leggi severissime ne vietano la produzione, il commercio, l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, l’utilizzazione e, soprattutto, dettano le modalità precise e i controlli cui deve essere sottoposta l’attività di bonifica e decontaminazione delle aree interessate da amianto”.
A rendere ancora più pesante questa situazione sono intervenuti poi i numerosi casi di abbandono nella campagne di materiale rimosso abusivamente e i costi piuttosto elevati di smaltimento, soprattutto se effettuato da singoli. Ciò ha spinto l’amministrazione già dal 2008 a stipulare una convenzione con una ditta specializzata, per facilitare lo smaltimento dei materiali contenenti amianto: “Questo consente di usufruire di un servizio completo -prosegue il primo cittadino- che va dalle analisi cliniche, all’acquisizione di autorizzazioni, al trattamento del materiale, allo smontaggio, al trasporto fino allo smaltimento vero e proprio in discariche autorizzate a un costo accessibile; da 1 euro al kg per coperture in eternit ad 1,30 euro al kg per canne fumarie, tubazioni e serbatoi. È chiaro che i cittadini sono liberi di rivolgersi ad altra ditta specializzata. Ciò che più importa è che i cittadini acquisiscano la consapevolezza del pericolo per la salute e per l’ambiente che provoca il trattamento e l’abbandono di questo materiale. Solo, infatti, partendo dalla coscienza del singolo è possibile debellare il problema”.
Alessandro Chizzini