Il programma, realizzato dall’Amministrazione di Racale in sinergia con i comuni di Corigliano d’Otranto e Taviano, punta a migliorare la qualità della vita dei bambini
La mission è di offrire un servizio pubblico di educazione e promozione culturale destinato ai bambini dai 2 ai 10 anni. E rappresenta una delle tante azioni concrete attraverso le quali un ente pubblico, nella fattispecie un ente territoriale vicino al cittadino quale è la municipalità, organizza per migliorare la qualità della vita anche e soprattutto tra le giovani generazioni.
Il Comune di Racale, guidato dal sindaco Massimo Basurto, per questo sta portando a compimento il progetto “Virgilio: una guida per crescere”, un programma coordinato dalla dottoressa Antonella Troisi e realizzato in sinergia con i comuni di Corigliano d’Otranto e di Taviano, e con la collaborazione della Direzione didattica di Taviano. Gli obiettivi generali del programma puntano a garantire alle famiglie un servizio educativo pubblico e gratuito nella fascia oraria pomeridiana, secondo un regime di pari opportunità nella fruizione (garantendo l’accessibilità anche alle famiglie dotate di basso potere d’acquisto); di migliorare l’offerta educativo-didattica svolta dalle scuole locali potenziando le attività offerte con corsi mattutini e pomeridiani; di organizzazione un percorso di educazione emozionale per i minori; di prevenire la dispersione scolastica; di stimolare la socializzazione e l’integrazione sociale; e di sostenere le potenzialità individuali per valorizzare le capacità dei singoli bambini.
Tramite il progetto “Virgilio”, inoltre, si sono raggiunti risultati ed obiettivi specifici, inerenti, per esempio, l’organizzazione e la realizzazione di percorsi educativi ispirati alla pratica dell’edutainment (educazione ludica dei ragazzi) attraverso dei laboratori connessi a materia alternative quali cinema italiano classico, storia dell’arte e fotografia; oppure la possibilità di garantire l’accesso indistinto a tutti i ragazzi in età scolare, privilegiando le fasce sociali più “deboli”, e tra queste i diversamente abili, gli extracomunitari e le famiglie in condizioni di disagio economico.
(D. G.)