Ampliare o no l’Area Marina Protetta di Portoselvaggio? Dopo le polemiche tra Nardò e Porto Cesareo l’ex assessore Natalizio suggerisce di “superare le logiche di campanile”
Si torna a parlare di argomenti che riguardano l’ambiente lungo la costa ionica salentina. È di questi giorni infatti la notizia che il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha inviato una nota a Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comuni di Nardò e Porto Cesareo chiedendo di fornire indicazioni precise riguardo le decisioni da assumere sull’ampliamento dell’Area Marina Protetta di Portoselvaggio e Palude del Capitano.
Una vicenda che nasce nel 2006, quando è proprio il Comune di Nardò a chiedere l’ampliamento dell’Area Protetta. Ad opporsi a tale decisione fu il Comune di Porto Cesareo che, attraverso un ricorso al Tar del Lazio, impugnò le decisioni prese inizialmente in sede di Conferenza Unificata. Una mossa che, di fatto, bloccò l’iter avviato dal Ministero. Nell’attesa che il Tar esprima un giudizio, ora è lo stesso Ministero a chiamare in causa le istituzioni locali per trovare una soluzione.
Così commenta la vicenda l’ex Assessore all’Ambiente al Comune di Nardò, Mino Natalizio: “L’auspicio è che si superino gli ostacoli di campanile e si pensi ad una grande Area Marina Protetta, sì con i suoi vincoli di tutela e salvaguardia, ma soprattutto dalle immense opportunità economiche, se solo si pensasse di valorizzarle al meglio”. Lo stesso Natalizio lo scorso dicembre aveva investito della questione l’onorevole Roberto Della Seta, storico esponente di Legambiente, che a sua volta aveva sollecitato l’intervento del direttore generale del Ministero dell’Ambiente, il dottor Renato Grimaldi.
Adesso, alla luce della recente nota ministeriale, i tempi sembrano finalmente accorciarsi. I due comuni “litigarelli” dovranno quindi tornare ad esprimersi sull’argomento, nella speranza che incomprensioni e burocrazia lascino spazio alle uniche vere priorità del territorio in merito a queste tematiche: tutela del paesaggio, ricerca scientifica, educazione ambientale e turismo eco-compatibile.
Stefano Manca