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Anestesia epidurale, il progetto continua nel 2010

Dopo una piccola pausa burocratica, riprende l’erogazione del servizio per le partorienti nell’ospedale “Vito Fazzi”
 
“Fate l’epidurale a tutte”. Gridava questo Hugh Grant, fuori dalla sala parto nel film Nine months – Imprevisti d’amore (1995), dopo che la sua compagna era riuscita a partorire senza dolore. Una delle invenzioni della scienza moderna che facilita di molto l’esperienza del parto (che biblicamente doveva avvenire “con dolore”), l’epidurale è un’anestesia che viene somministrata a chi partorisce, affinché si proceda con il parto naturale, ma senza i dolori del caso. In particolare in questi giorni è sorta una diatriba, a causa della questione della gratuità dell’epidurale presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce: a un certo punto di quest’anno, infatti, pare che l’erogazione gratuita dell’epidurale sia venuta meno, facendo sorgere molti dubbi sul perché. 
“A seguito di notizie apparse su alcuni organi d’informazione e di alcune segnalazioni giunteci -racconta Alessandro Gallucci dell’Aduc, sezione di Lecce- abbiamo denunciato l’interruzione del servizio di anestesia epidurale presso l’ospedale di Lecce. A quella segnalazione è seguita una replica del direttore sanitario della Asl di Lecce, il quale ha affermato che il servizio non è stato ancora sospeso, specificando che esistono dei problemi sindacali con gli anestesisti, sui quali sta lavorando e che, comunque, si è in attesa dell’erogazione di fondi regionali. Quanto detto dal direttore sanitario contrasta con le informazioni in nostro possesso. Ci risulta che solo le partorienti che al 31 marzo avevano effettuato la visita anestesiologica, hanno l’accesso gratuito al parto con anestesia epidurale, mentre per i casi successivi, quanto meno fino alla risoluzione del problema, il servizio non è garantito. La stessa versione dei fatti, sostanzialmente, è stata riferita telefonicamente dal personale ospedaliero ad altre persone che ci hanno poi riferito. Non sappiamo se il servizio è reso a pagamento ma, per dirla come si diceva una volta, oggi non è coperto dalla mutua. Quanto ai fondi regionali stanziati, non è dato sapere se si tratta di fondi già impegnati anche se non ancora erogati”. 
Pare siano giunte testimonianze di alcune partorienti, cui il servizio è stato negato, anche se l’epidurale, per ragioni tecniche, non può essere somministrata a tutte, e soprattutto va data solo dopo alcuni esami particolari e l’incontro con l’anestesiologo. “La partoanalgesia non rientra tra i Livelli Essenziali di Assistenza -spiega Franco Sanapo, direttore sanitario della Asl/Le-. Certo, il Piano Sanitario Nazionale e quello Regionale auspicano la diffusione dell’epidurale, tanto che un progetto partito nel 2005 e proseguito nel 2007 ha finanziato l’attività con una dotazione extra di 216mila euro”. Il programma si sarebbe concluso nel 2009, ma è proseguito anche per parte del 2009, fino a interrompersi in vista del rinnovo, che è però arrivato in questi giorni. “L’erogazione dell’epidurale continuerà per tutto il 2010 -conclude Sanapo-. Si è trattato di falsi allarmismi, è rientrato tutto dopo un po’ di giorni di ritardo dovuto ai tempi tecnici necessari per il rinnovo”.
 
(A. Leu.)