Inaugurato a Lecce il primo parco per i cani dedicato a Tommy, il labrador mascotte dei Vigili del Fuoco del capoluogo. Ma gli animalisti replicano: “È insufficiente per la città”
L’uomo gestisce e occupa tutti gli spazi che la natura offre, con la convinzione di averne diritto più di qualsiasi altra forma vivente. Accade così che il cemento copra spazi sempre più estesi di territorio rubando superficie a piante e animali confinati ai margini delle città. Certo, ci sono le aiuole, i rondò “aggiusta-traffico” con al centro un qualche esemplare di albero e fiore, un tocco di colore nel nastro bituminoso su cui consumiamo le giornate e i copertoni delle auto ma, spesso e volentieri, sono insufficienti a funzionare come polmone della città e l’unica funzione importante, oltre che decorativa, è di essere il rifugio dei cani portati lì dai loro padroni che altrimenti non saprebbero dove farli scorazzare e dove fargli fare i bisogni. Occorrono grandi interventi, scelte importanti, eppure anche i piccoli passi possono segnare un percorso e concretizzare le buone intenzioni.
Anche Lecce ha il suo dog park e proprio di un piccolo gesto si tratta, nella pur lodevole iniziativa dell’assessore Alfredo Pagliaro, avendo un’estensione di soli mille metri quadri. Inaugurato nelle immediate vicinanze di Piazza Palio, oggetto di un altro intervento che ha sollevato numerose polemiche in quanto l’ovale dove un tempo si svolgeva il palio oggi è stato concesso a un privato affinché lo gestisca per trent’anni, con l’obbligo di riqualificare l’area e destinarla a manifestazioni ed eventi culturali garantendo all’Amministrazione comunale l’utilizzo, a titolo gratuito, delle strutture realizzate per dodici giornate. Proprio questo termine è parso ben poca cosa a fronte dell’enorme vantaggio concesso al privato e ora si aggiungono le polemiche, in primis degli animalisti volontari, per un dog park che non è sufficiente a rispondere alle esigenze delle popolazione canina della città.