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Anche Lecce ha il suo dog park

Inaugurato a Lecce il primo parco per i cani dedicato a Tommy, il labrador mascotte dei Vigili del Fuoco del capoluogo. Ma gli animalisti replicano: “È insufficiente per la città” 

 

L’uomo gestisce e occupa tutti gli spazi che la natura offre, con la convinzione di averne diritto più di qualsiasi altra forma vivente. Accade così che il cemento copra spazi sempre più estesi di territorio rubando superficie a piante e animali confinati ai margini delle città. Certo, ci sono le aiuole, i rondò “aggiusta-traffico” con al centro un qualche esemplare di albero e fiore, un tocco di colore nel nastro bituminoso su cui consumiamo le giornate e i copertoni delle auto ma, spesso e volentieri, sono insufficienti a funzionare come polmone della città e l’unica funzione importante, oltre che decorativa, è di essere il rifugio dei cani portati lì dai loro padroni che altrimenti non saprebbero dove farli scorazzare e dove fargli fare i bisogni. Occorrono grandi interventi, scelte importanti, eppure anche i piccoli passi possono segnare un percorso e concretizzare le buone intenzioni. 

Anche Lecce ha il suo dog park e proprio di un piccolo gesto si tratta, nella pur lodevole iniziativa dell’assessore Alfredo Pagliaro, avendo un’estensione di soli mille metri quadri. Inaugurato nelle immediate vicinanze di Piazza Palio, oggetto di un altro intervento che ha sollevato numerose polemiche in quanto l’ovale dove un tempo si svolgeva il palio oggi è stato concesso a un privato affinché lo gestisca per trent’anni, con l’obbligo di riqualificare l’area e destinarla a manifestazioni ed eventi culturali garantendo all’Amministrazione comunale l’utilizzo, a titolo gratuito, delle strutture realizzate per dodici giornate. Proprio questo termine è parso ben poca cosa a fronte dell’enorme vantaggio concesso al privato e ora si aggiungono le polemiche, in primis degli animalisti volontari, per un dog park che non è sufficiente a rispondere alle esigenze delle popolazione canina della città. 

L’onore del taglio del nastro, se così si può dire, a Tommy, il labrador nero mascotte dei Vigili del Fuoco di Lecce, a cui è stato intitolato il parco. È stato lui, al guinzaglio del suo addestratore, a muovere i primi passi nell’area recintata seguito da Margot e Licia, due labrador dal manto bianco ancora in fase di addestramento. Tommy è un cane eroe che negli ultimi mesi ha contribuito all’esito felice di quindici interventi di salvataggio, anche all’Aquila nelle zone più colpite dal terremoto. Nelle intenzioni dell’assessore all’Ambiente e al Randagismo del Comune di Lecce, questo è il primo di altri tre dog park che dovrebbero sorgere nella zona 167, con una dimensione più importante, a Borgo San Nicola e in via Merine. Certo ora c’è da sperare che i leccesi puliscano il terreno dagli escrementi dei loro cani, altrimenti più che un salutare parco in cui far scorazzare i migliori amici dell’uomo rischierebbe di trasformarsi in un ricettacolo di sporcizia e batteri. E se proprio si vuol sognare, si potrebbe chiedere all’assessorato uno sforzo ulteriore di buona volontà per attrezzare un dog park sul modello del centro aperto dalla Cooperativa Dog Park nel comune di Ottaviano (Napoli). “Zone verdi per passeggiare all’aria aperta, strutture destinate alla cura ed il benessere della salute, assistenza continua, pensione e alloggiamento confortevole”. Questo il messaggio della cooperativa, quasi stessero sponsorizzando un qualche centro benessere alle falde del Vesuvio. Si tratta di un’area di 16mila metri quadrati attrezzata con sala operatoria, ambulatorio, radiologia, laboratorio di analisi e toelettatura.
“Chi di speranza vive, disperato muore”, recita un vecchio adagio. Ma a volte qualche miracolo accade. 
 
Maddalena Mongiò